Zes, De Luca da Salerno: Ora si investe senza freno burocrazia

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“La Zona economica speciale e’ una grande opportunita’ perche’ il calvario di chi deve investire in Italia e’ la palude burocratica”. Lo dice Vincenzo De Luca, presidente delle Regione Campania, a margine dell’incontro “Le zone economiche speciali nella prospettiva di integrazione dei porti di Napoli e Salerno”, in occasione dell’inaugurazione dell’Arena del Mare a Salerno. “La Zes – aggiunge – significa eliminare il 90% delle procedure burocratiche e avere ulteriori incentivi, come il credito di imposta”. De Luca si e’ soffermato poi sui luoghi della Campania che potranno essere inseriti nella Zona economica speciale: “La proposta della Regione al governo e’ di inserire, in primo luogo, l’area portuale di Napoli, quelle di Salerno, Castellammare, le zone retroportuali, gli interporti, Nola, Marcianise e le aree industriali di Napoli e Caserta e in prospettiva anche le altre aree industriali”. Secondo il presidente della Regione, l’istituzione di zone economiche speciali, oltre ad essere un’opportunita’ “per attrarre investimenti” sara’ l’occasione per “sburocratizzare in maniera radicale tutte le procedure”. Poi qualche dato sull’economia campana: “Quando viene fuori – continua – un dato economico, +2,4% nel 2016, cioe’ lo sviluppo piu’ marcato di Italia, il doppio della Lombardia, vuol dire che c’e’ un dinamismo economico davvero importante e nel quale ci sono tante cose, come investitori privati, aumento dei consumi, ma anche un clima di fiducia rinnovata che c’e’ nella regione Campania e anche delle misure concrete, come il credito di imposta, defiscalizzazione degli oneri sociali, contratti di sviluppo promossi dalla Regione. Abbiamo fiducia che con l’approvazione delle Zes ci sara’ un ulteriore grande impulso”. Pietro Spirito, presidente dell’Autorita’ portuale del Mar Tirreno centrale, evidenzia come le Zes non sono “solo luogo di cerniera di spedizione delle merci, ma soprattutto luogo di attrazione di investimenti. Sono una modalita’ che ha dato un grande successo in giro per il mondo. Ce ne sono 4.500 e hanno generato milioni di posti di occupazione e hanno attirato investimenti. Ora anche l’Italia, per la prima volta, si dota di questo strumento, in particolare i porti di Napoli e Salerno, con i loro retroporti saranno coinvolti dalla sperimentazione che il governo attuera’ con il provvedimento attuativo dopo che il Parlamento convertira’ il decreto 91, approvato il 20 giugno dal governo stesso”.