Yellen ribadisce un rialzo dei tassi a breve e il dollaro mette le ali

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Il punto della mattinata. Borsa italiana in rosso: è la peggiore in Europa. Il Ftse Italia All-Share segna -1.53%, Ftse All-Share Capped -1.52%, Ftse Mib -1.67%, Ftse Italia Mid Cap -0.70%, Ftse Italia Small Cap -0.58%, Ftse Italia Star -0.22%, Ftse Aim Italia -0.28%. Inoltre, il FTSE Italia Banche segna -2,5%, l’EURO STOXX Banks -1,1%.

Le principali Borse europee hanno invece aperto l’ultima seduta della settimana in rialzo. Il Dax30 di Francoforte guadagna lo 0,5%, il Cac40 di Parigi lo 0,4% e il Ftse100 di Londra lo 0,2%.

In Germania l’Ufficio di Statistica Destatis ha comunicato che nel mese di ottobre l’Indice dei Prezzi alla Produzione è cresciuto dello 0,7% su base mensile a fronte di un incremento atteso dello 0,1%, in miglioramento rispetto al -0,2% della rilevazione precedente. Su base annuale il PPI e’ diminuito dello 0,4%.

La Francia ha abbassato la previsione di crescita dell’economia per il 2016 all’1,4% dall’1,5% indicato in precedenza.

Molto atteso, ieri, l’intervento della numero uno della Fed. Janet Yellen ha ribadito che un rialzo dei tassi potrebbe avvenire relativamente presto se i dati macroeconomici continueranno a mostrare progressi. Per il numero uno della Fed il mercato del lavoro e l’economia americana hanno ancora margini di miglioramento. 

Dal suo canto, la Federal Reserve di Philadelphia ha reso noto che il proprio Indice, che monitora l’andamento dell’attività manifatturiera dell’area di Philadelphia, si è attestato nel mese di novembre a 7,6 punti da 9,7 punti di ottobre risultando inferiore alle attese degli analisti che si aspettavano un valore dell’indice pari a +8 punti. Nel mese di ottobre l’indice grezzo dei prezzi al consumo è cresciuto dello 0,4% rispetto a settembre. Su base annuale l’indice ha registrato un incremento dell’1,6%. L’indice Core (esclusi energetici ed alimentari) ha mostrato una variazione positiva pari allo 0,1% rispetto al mese precedente (consensus +0,2%). Su base annuale l’indice è salito del 2,1%. Le attese erano per un incremento del 2,2%. 

Sempre sul fronte macro, con riferimento agli Usa, i nuovi cantieri residenziali sono cresciuti a ottobre passando a 1323 mila unità da 1054 mila unità. Il dato è superiore alle attese degli analisti che si aspettavano un valore pari a 1156 mila unità. Crescono anche le Licenze edilizie a 1229 mila unità da 1225 mila unità (consensus 1198 mila unità).

Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione nella settimana terminata l’11 novembre si sono attestate a 235 mila unità, inferiori alle attese (275 mila) e al dato rilevato la settimana precedente (254 mila). Il numero totale di persone che richiede l’indennità di disoccupazione si attesta a 1,977 milioni, inferiore ai 2,043 milioni precedenti

Borse asiatiche

Sempre più contrastata e complessivamente in negativo la seduta in Asia, in scia al nuovo rafforzamento del dollaro dopo che Janet Yellen ha segnalato che il rialzo dei tassi d’interesse in Usa sarebbe imminente.

Il Bloomberg Dollar Spot Index, che monitora la valuta nei confronti delle altre dieci principali monete, è in progresso per la terza seduta consecutiva e questa non è una buona notizia soprattutto per i mercati emergenti. 

L’indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso, perde quasi mezzo punto percentuale avviandosi a chiudere la quarta ottava consecutiva in declino.

Di tutt’altro tenore la giornata di Tokyo, che sfrutta la spinta del declino intorno allo 0,40% dello yen sul dollaro. Il Nikkei 225 entra ufficialmente in mercato rialzista (essendosi apprezzato di oltre il 20% dai minimi segnati in giugno) e chiude in progresso dello 0,59% (performance peggiore per l’indice più ampio Topix, che si apprezza comunque dello 0,38%). 

Torna invece a perdere terreno Seoul e il Kospi segna una flessione dello 0,30% al termine degli scambi.

Sul fronte delle materie prime, il petrolio perde oltre l’1% scendendo dai massimi delle ultime due settimane segnate giovedì (la performance resta comunque positiva per l’intera ottava). 

Declino simile per l’oro, che scivola ai minimi di cinque mesi ed è superiore all’1% anche la flessione del rame.

E la seduta è contrastata anche per i titoli del settore a Sydney (i più colpiti sono comunque i petroliferi), ma l’S&P ASX 200 segna un progresso dello 0,39% al termine degli scambi. 

Negativa, invece, la giornata delle piazze della Cina continentale. In ottobre i prezzi della case hanno registrato in Cina il tredicesimo mese consecutivo di progresso, in crescita del 12,3% su base annua contro l’11,2% di settembre, che era già il tasso più elevato mai registrato. Su base mensile, però, i prezzi sono aumentati in 62 delle 70 città monitorate contro le 63 di settembre, per un progresso complessivo dell’1,1% in deciso rallentamento rispetto al 2,1% del mese precedente. Dati che potrebbero indicare una frenata della stabilizzazione del mercato immobiliare, ottenuta nei mesi scorsi grazie anche a incentivi come la riduzione delle tasse e i requisiti in termini di acconto iniziale. A fine seduta Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 perdono lo 0,49% e lo 0,56% rispettivamente.

Fa meglio lo Shenzhen Composite, deprezzatosi comunque dello 0,26% al termine delle contrattazioni. In positivo invece Hong Kong: chiusura l’Hang Seng guadagna circa lo 0,30% (poco peggio fa il sottoindice Hang Seng China Enterprises Index, in progresso intorno allo 0,20%).

Borsa Usa

La Borsa di New York ieri ha chiuso la seduta in rialzo. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,19%, l’S&P 500 lo 0,47% e il Nasdaq Composite lo 0,74%. 

I dati macro attesi oggi

Venerdì 18 Novembre 2016

02:30 CINA Indice prezzi abitazioni ott;

08:00 GER Indice prezzi alla produzione ott;

09:30 EUR Intervento Draghi (BCE);

10:00 EUR Bilancia partite correnti set;

11:30 EUR Intervento Weidmann (Bundesbank, BCE);

11:30 USA Intervento Bullard (FOMC, Fed);

15:30 USA Intervento George (FOMC, Fed);

16:00 USA Indice anticipatore (Conference Board) ott.