Whirlpool, l’azienda: Vanno trovate soluzioni alternative

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“Il sito di Napoli non è sostenibile e vanno trovate soluzioni alternative”. Riparte da qui, a quanto riportano fonti sindacali, la multinazionale americana Whirlpool prendendo la parola nel corso del nuovo tavolo avviato al Mise dopo la decisione del gruppo di congelare la cessione dello stabilimento di Napoli fino al prossimo marzo. Un incontro presieduto dal ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli che aprendo l’incontro con la regione Campania, e Fim, Fiom, Uilm e Ugl, avrebbe detto, a quanto si apprende: “c’è bisogno di trovare una soluzione per tutti i lavoratori”. “Continuiamo a non trovare soluzioni sostenibili nel lungo periodo alternative alla riconversione. Prs è ancora disponibile e garantirebbe tutti i lavoratori. E noi non possiamo rimanere a Napoli anche se garantiamo la produzione fino a marzo – prosegue, a quanto riferiscono ancora i sindacati l’ad Whirlpool, Luigi La Morgia -. Abbiamo una produzione globale e abbiamo difficoltà per produrre a Napoli, siamo disposti da subito a ragionare su percorsi alternativi”. E rispondendo ai rilievi avanzati dalla Fiom circa un possibile “progetto Cina” per produrre entro metà 2020 lavatrici di alta gamma per il mercato europeo dice: “Non è prevista nessuna produzione in Cina di lavatrici per l’Europa”, spiegando come “quella di Napoli non è una delocalizzazione”.
“Non abbiamo mai detto che avremmo disdettato il piano, ma solo che abbiamo delle difficoltà a garantire la sostenibilità della produzione di lavatrici a Napoli. La garantiremo fino a marzo e siamo disposti a discuterne ma ad oggi, l’unica soluzione che garantirebbe l’occupazione è una riconversione”.