We are art, il cinema in un occhio: domani a Napoli la presentazione del docufilm di Annalaura di Luggo

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in foto Annalaura di Luggo

Nell’ambito della quindicesima edizione del Galà del Cinema e della Fiction – Italian Identity, domani, 23 novembre, al cinema Filangieri di Napoli sarà presentato il documentario lungometraggio We Are Art Through the Eyes of Annalaura”, diretto da Annalaura di Luggo (sarà poi disponibile dal 1° dicembre su Amazon Prime, Apple Tv e altre piattaforme).

L’opera è stata selezionata al Festival Visioni dal Mondo al Concorso Lungometraggi e New Talent Opera Prima e presentato a New York e Los Angeles dove è stato siglato un accordo di distribuzione internazionale con Cinedigm Entertainment Corp (https://variety.com/2022/film/global/cinedigm-annalaura-di-luggo-afm-1235427921/) che ha pubblicato su Amazon Prime e Apple TV anche i precedenti documentari di Annalaura di Luggo: Blind Vision e Napoli Eden.

Il lungometraggio We Are Art Through the Eyes of Annalaurasi è qualificato per la “Consideration” per le nominations agli Oscars 2023 nella categoria Best Documentary Feature e Best Original Song e la canzone We Are Art (scritta da Annalaura e Paky Di Maio) è entrata in nomination per l’Hollywood Music in Media Awards come miglior Canzone in un Documentario (https://www.hmmawards.com/2022-hmma-nominations/). Il brano We Are Art è disponibile su Spotyfy, Amazon Music, Youtube e altre piattaforme.

Il Documentario è sostenuto dal Ministero della Cultura, dalla Film Commission della Regione Campania, dalla Fondazione Banco Napoli e da Luca de Magistris Private Banker Fideuram.

Girato a Napoli, We Are Art Through the Eyes of Annalaura”, diretto da Annalaura di Luggo e prodotto da Annydi Productions è una storia intrisa di creatività, volta a promuovere, nel solco di una rinnovata idea di inclusione sociale dei giovani con difficoltà fisiche e sociali, ipotesi e prospettive di ripartenza, fondate su un rapporto virtuoso tra umanesimo e tecnologia. Racconta il percorso dell’artista nel creare un’installazione immersiva e interattiva: Collòculi ha la forma di un occhio gigante in alluminio riciclato (quale simbolo di salvaguardia ambientale) nella cui pupilla prende vita l’opera multimediale We Are Art.

Il punto di partenza della narrazione sono gli occhi di quattro ragazzi, che ci rivelano il proprio universo umano e poetico nonché il modo in cui hanno superato avversità quali bullismo, discriminazione razziale, cecità, alcool e criminalità. Attraverso i linguaggi della videoarte, del sound design e della realtà immersiva, li vediamo spogliarsi dai pregiudizi e dalle sofferenze mentre l’osservatore resta catturato dal loro sguardo e, grazie a sofisticate telecamere, entra a far parte della scena, sollecitando un confronto che non può essere senza conseguenze, perché “guardarsi negli occhi” significa predisporsi all’incontro immedesimandosi nella vita degli altri nella consapevolezza che noi siamo tutti opere d’arte: We Are Art. Occhio come pianeta, come “universo dell’umano”. Occhio come infinità delle differenze che l’artista riconduce nell’unicità dell’opera d’arte, sia essa foto, video, film.

“Per me, – dichiara Annalaura di Luggo – ogni essere umano è una meravigliosa creatura di Dio. Da sempre esploro la natura umana attraverso la vista, indagando l’occhio, le sue espressioni, i suoi colori. L’occhio è lo specchio dell’anima. Per fare questo ho sviluppato e brevettato una fotocamera speciale che mi permette di esplorare l’iride. La metto a nudo, la dilato e la trasformo e da qui faccio partire ogni mio percorso creativo”.

“La mia esperienza artistica e umana – continua di Luggo – ruota attorno all’interesse sulla persona, sull’affermazione dei valori dell’uomo e della vita. Da questo indizio poetico scaturisce una ricerca espressa attraverso una cifra stilistica che mi ha permesso di siglare un lavoro il cui esito oscilla tra la cinematografia tradizionalmente intesa e le ricerche più avanzate di video arte e 3D, tra il reportage e il documentario e l’installazione interattiva. Il mio lavoro è sempre collettivo, raramente ruota attorno ad un protagonista. In We Are Art scelgo un’inclusione trasversale, vale a dire mettendo a confronto vari tipi di difficoltà che solo con la partecipazione e la condivisione possono trovare possibili vie di uscita. We Are Art non costituisce solo una ricerca sociale e artistica sulla percezione umana, ma anche un’affermazione del valore dell’individuo come parte attiva della società. Qui sono gli occhi dei quattro protagonisti che ho scelto a svelare altrettante singolarissime storie di sopravvivenza e di riscatto, trasformandosi in una grande opera d’arte d’insieme, una sinfonia visiva, con una funzione sociale e socializzante”.

“Ho praticato – continua Annalaura di Luggo – un meticoloso lavoro di transizioni audio e video, concentrandomi sugli occhi; occhi che vengono continuamente “plasmati”, diventando la porta attraverso la quale possiamo percepire l’essenza dell’essere umano, focus principale del progetto: la realizzazione di un’opera multimediale dove i protagonisti sono gli stessi ragazzi. Un percorso di sgretolamento dei pregiudizi attraverso la trasposizione in nuove forme e dimensioni al di là degli stereotipi”.

La metafora della vista (regno dei valori e dei sentimenti intimi) rende possibile il dialogo con lo spettatore che entra in contatto con l’evoluzione intima dei ragazzi protagonisti, Noemi, Youssouf, Larissa e Pino che si riscattano dal loro passato e si trasfigurano in immagini surreali con una metamorfosi dei loro occhi. Un percorso dall’oscurità alla luce in cui le emozioni, suscitate dall’interazione con lo sguardo dei quattro ragazzi, consentono allo spettatore di immedesimarsi nella vita degli altri.

“Spogliandosi delle apparenze, – afferma Annalaura di Luggo – Larissa, Noemi, Pino e Youssouf liberano la loro identità diventando “vera forma del vedere”: grazie ad alcuni effetti speciali, si rivelano nei colori della propria iride che, espandendosi, va a coincidere con il perimetro dei loro corpi, diventando “specchio dell’anima”. E l’anima prende sopravvento sul corpo. Ecco allora, che muovendomi all’interno di spazi pregni di sofferenza ma allo stesso tempo pieni di dignità, ho provato a dare alla speranza la possibilità di prendere il sopravvento. Come ho proceduto in tutto questo? Attraverso un lavoro meticoloso di immagine dove la camera indugia nella ricerca del bello nonostante un terreno di partenza del tutto insidioso. Ed ancora attraverso la commistione di vari linguaggi, alcuni più convenzionali, altri sperimentali, i quattro ragazzi, coinvolti a trecentosessanta gradi hanno permesso al mio lavoro di superare l’impasse dell’esercizio di stile, facendolo diventare “opera viva” e “luogo” di consapevolezza”.

Negli occhi dei più deboli siamo invitati a contemplare la capacità di rialzarsi, di ‘guardare avanti’ e di guardare ‘dritto’ verso un obiettivo. Il docufilm perde allora i connotati di mera documentazione o di reportage, diventando qualcosa di “fluido”: video arte e performance visiva allo stesso tempo, in una parola, opera d’arte “totale”. Noi siamo arte. We Are Art! E lo vediamo “attraverso gli occhi di Annalaura”…

Il trailer


L’original song video

Il cast tecnico
Produzione: Annydi srl
Regia: Annalaura di Luggo
Supervisore di produzione e consulente creativo: Stanley Isaacs
Curatore Artistico: Gabriele Perretta
Direttore della fotografia: Emilio Costa
Montaggio: Christoper Roth – Annalaura di Luggo
Musiche: Paky Di Maio
Canzone di Annalaura di Luggo e Paky Di Maio
Consulente marketing: Greg Ferris

Inclusione delle minoranze
La troupe artistica è composta da 7 donne (di cui 4 ragazze non vedenti, una ragazza con sindrome di Down e una ragazza con dipendenza da alcool) una persona transgender, un ragazzo autistico, un ragazzo paraplegico, un immigrato africano e quattro giovani provenienti da contesti criminali. I ragazzi hanno tutti contribuito all’allestimento dell’opera Colloculi in alluminio riciclato guidati dall’artista Annalaura di Luggo.

Il coro della canzone We Are Art è composto da una ragazza non vedente e un ragazzo ipovedente.

La maggior parte del personale tecnico è di sesso femminile tra cui una traduttrice non vedente e un team di post-produzione composto da due donne, una di origine ispanica ed una indiana.

La troupe è inoltre formata da alcuni membri LGBT.

L’installazione multimediale Colloculi/We are art
L’opera “Colloculi > We Are Art” di Annalaura di Luggo – a cura di Gabriele Perretta – è stata in esposizione all’ Archivio Storico della Fondazione Banco Napoli da Marzo 2022 a Ottobre 2022, poi presso il MANN Museo Archeologico Nazionale di Napoli da ottobre 2022 a Febbraio 2023 nella sala 73 Sezione Affreschi. La prossima esposizione sarà al Museo Nazionale di Roma alle Terme di Diocleziano (Aula 1) dove sarà presentato anche il documentario.

L’artista
Annalaura di Luggo
 (1970) è un’artista nata a Napoli dove vive e lavora. Presente alla 58.ma Biennale di Venezia  (Pad. Repubblica Dominicana – Palazzo Albrizzi-Capello) e alle Nazioni Unite di New York, il suo percorso si muove tra la ricerca multimediale e quella pittorica. Le sue opere e le sue installazioni, realizzate attraverso la fusione  di tecnologia e manualità, dialogano, per complessità e varietà, con  il fruitore che è protagonista dell’azione concettuale e stimolano il  dialogo su questioni sociali. Ha, con destrezza ed empatia, affrontato  l’incarcerazione (“Never Give Up”), le questioni ambientali (“Sea Visions  / 7 punti di vista”), i diritti umani (“Human Rights Vision”  per la Fondazione Kennedy di New York), la  cecità (“Blind Vision” presentato alle Nazioni Unite ed al Consolato Italiano di NY) e la natura e la biodiversità (“Genesis” per la 58ma. Biennale di Venezia). Per il progetto artistico Napoli Eden, ha utilizzato l’alluminio riciclato per costruire quattro gigantesche installazioni pubbliche site-specific che hanno  incoraggiato il dibattito sulla sostenibilità nella sua città: Napoli. Questo progetto ha ispirato la creazione del docufilm “Napoli Eden”, diretto da Bruno Colella che ne racconta il processo creativo. “Napoli Eden” si è qualificato per la “Consideration”  agli Oscar 2021 nella categoria “Best Documentary Feature” ha vinto 8 festival internazionali e 8 nominations ed è stato selezionato dal MAECI (Ministero degli affari Esteri) nell’ambito del “Progetto Promozione Paese Italia nel mondo”, attraverso il Cinema di settore relativo all’arte. L’alluminio riciclato e la monumentalità ritornano anche in “Colloculi/We Are Art”, una gigantesca iride scultorea che trasmette contenuti multimediali ed interattivi, presentata in anteprima presso la Fondazione Banco Napoli del capoluogo campano ed al MANN Museo Archeologico Nazionale di Napoli il cui processo creativo è il focus del documentario “We Are Art through the Eyes of Annalaura”, diretto dalla stessa artista, la cui narrazione oscilla tra video arte e cinema sperimentale. Il Documentario si è qualificato per la “Consideration” per le nominations agli Oscars 2023 nella categoria Best Documentary Feature e Best Original Song. Vasta la sua bibliografia, con interventi dei maggiori critici d’arte e personalità internazionali del mondo della cultura e dello spettacolo, tra cui Paul Laster, Stephen Knudsen, Rajsa Clavijo, Timothy Hardfield, Paco Barragan, Stefano Biolchini, Hap Erstein, Francesco Gallo Mazzeo, Gabriele Perretta, Vincenzo Trione, Andrea Viliani. Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero. Ha realizzato installazioni permanenti (Museo dell’Istituto P. Colosimo di Napoli, Museo del Carcere di Nisida), temporanee ed interattive (Nazioni Unite, New York; Art Basel/Scope New York, Basel & Miami; MANN Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Fondazione Banco Napoli, Salone Nautico Internazionale di Genova; Torino Artissima/The Others Fair) volte a modificare la percezione dello spazio e le coordinate visive del reale.

References Artista
Sito web
Wikipedia
IMDb

Qui la rassegna stampa internazionale
https://www.weareart.info/press.html