Wapo Natural Food, nasce a Napoli un nuovo ristorante gourmet

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in foto Giovanni Gentile, resident chef di Wapo

Ha aperto giovedì 5 luglio 2018, a Napoli, un nuovo ristorante gourmet: Wapo Natural Food.
Wapo esprime una innovativa offerta culinaria che coniuga le tradizioni del territorio campano con metodi di preparazione e di cottura mutuati da culture “altre” e antichissime, con grande attenzione alle cucine dell’Est Asiatico.
Un ristorante pensato con una unica e semplice mission: il benessere dei suoi ospiti.

Format
“Progettiamo solo piatti che sono naturalmente “gluten free”, senza interventi industriali o chimici, preferibilmente cotti al vapore, ricercando materie prime selezionatissime, possibilmente a chilometro zero, che fanno non solo il benessere ma anche il divertimento, la delizia e, direi quasi, la goduria di chi li assapora” dichiara l’imprenditore Mario Rubino, appassionato ideatore del progetto.

Naming
Il nome esprime e racchiude l’essenza del ristorante, per far pensare immediatamente alla tecnica della cottura al… “wapore”. “Ma W è anche l’iniziale del concetto di “Wellness”, perché la nostra cucina cerca di evitare i grassi e tutte le materie prime e i metodi di preparazione e di cottura che possano appesantire o minare la salute dei nostri ospiti”, aggiunge Rubino. “Ciò premesso, i nostri piatti sono tutti molto saporiti, unici e, ci auguriamo, capaci di soddisfare anche i palati gourmet”.
Wapo infine è assonanza con lo spagnolo “Guapo”, che vuol dire bello, ben riconoscibile, attraente: l’architettura del locale è infatti curata nei minimi dettagli.

Design
Situato a Napoli, nel cuore elegante del Vomero, in Piazza Ferdinando Fuga 9, dirimpettaio della Funicolare Centrale, Wapo è stato disegnato dall’architetto Alessandro Castellano e realizzato interamente con l’impiego di 13 diversi legni, tutti naturali: “Il vapore deforma lo spazio e accarezza il legno. Il cedro e le altre essenze conservano in questo modo il loro aspetto originario e l’odore naturale”.
La cucina, a vista, si sviluppa intorno a due enormi vaporiere.

Layout
Il layout del locale, intimo e rilassante, appena una trentina di posti a sedere, nasconde ispirazioni a filosofie e giochi orientali, come “I Ching”, le cui simbologie adornano pareti e tavoli del locale, offrendo il benvenuto agli ospiti già con la frase incisa sulla porta d’ingresso: “Non è quanto si possiede ma quanto si assapora a fare la felicità”!
La controsoffittatura è fatta interamente da doghe di legno, sagomate a mano una ad una: rappresenta lo sbuffo del vapore, ma svolge anche una funzione fonoassorbente, perché rompe l’onda acustica e permette agli ospiti di conversare in intimità al tavolo, senza essere disturbati dal brusio di sottofondo.
Il legno, soprattutto cedro libanese lavorato a filo di sega, lasciato al naturale, impreziosisce ogni angolo del locale, creando un’atmosfera calda e avvolgente.
I tavoli, in massello, parlano cinese: su ognuno di essi sono riprodotti, con la tecnica della tarsia sorrentina, due degli otto trigrammi dei Ching (cielo, terra, tuono, acqua, monte, vento, fuoco, lago). L’unione di due casuali trigrammi dà vita ad uno dei sessantaquattro esagrammi che, nell’antica cultura orientale, hanno funzione divinatoria, proprio come “la cabala napoletana”. Sintesi di tutto questo, la porta collocata nella piccola hall d’ingresso, che rappresenta l’animo “natural” di Wapo e mette in rapporto tra loro tredici essenze di legno, con i propri colori e profumi.

Chef
Giovanni Gentile, giovane e dinamico, da Ercolano, formazione alla grande scuola di Vico Equense, quindi esperienza alberghiera e internazionale, è il resident chef di Wapo: “Cucinare per me è come essere alla continua ricerca del sale della vita. La chimica degli alimenti può essere pura magia. E, da quando sono ai fornelli di Wapo, 100% natural food, mi sento un cuoco eticamente migliore”.

Menù
Il menu del ristorante è un viaggio vaporoso, gourmet senza essere pretenzioso, fortemente esperienziale, che si rivela attraverso 15 piatti (di cui 3 vegetariani) e 5 dessert, tutti assolutamente senza glutine, denominati in maniera ironica e ricca di fantasia: dal Baccaquà al Donna Summer, dal TonnOnnoT al Wapollo, dal Giardino dei Tartari al Ton’ Vitellé, dall’Emisfero W al Bigramma di Napoli.
Bandiera ufficiale del menu è la ricetta con cui Wapo ha scelto di rappresentarsi nell’edizione 2018 di “Festa a Vico”: il piatto “Napoli – Pechino A/R”, trio eclettico di ravioli al vapore, un sorprendente “volo gastronomico” che racchiude – in una leggerissima pasta di riso – I tesori della cucina propria del Golfo di Napoli, tre sughi imponenti scelti per il saporoso ripieno: Puttanesca, Ragù, Genovese, chiamati a rivelare tre magnifiche presenze, colatura di alici, spuma di ricotta e fonduta di parmigiano.
Wapo offre ai suoi ospiti una entrée a sorpresa, ogni giorno diversa; il “Coperto” prevede diverse forme di pane al vapore (con farine di soia, piselli e sorbo), focaccia di riso e pomodorini, grissini integrali e oli dop.
L’uso di 7 diversi tipi di sale e 18 tipi di pepe, a disposizione non solo della brigata in cucina, ma anche degli stessi ospiti su richiesta, chiarisce definitivamente il gusto per la ricerca e l’attenzione per gli ingredienti che sono alla base della “filosofia” di Wapo.
Su prenotazione si preparano anche piatti vegani.

Vini
La cantina, raffinatissima, risultato di una lunga indagine sul territorio, assembla il meglio di rossi, rosati, bianchi e bollicine della Campania, assieme ad una scelta esclusiva di passiti pregiati e di rosoli della casa, da gustare su zollette di zucchero ad hoc (è il “liquore masticabile” Wapo).
Il caffè è preparato solo con il metodo della cuccuma Napoletana, con uno specialissimo blend Kimbo.
L’acqua purificata è offerta gratuitamente al pubblico che, a scelta, può optare anche per acqua imbottigliata o per la salutare Acqua di Telese.

Info
Il ristorante è aperto a pranzo e cena, da martedì a domenica, lunedì riposo,
secondo gli orari aggiornati nelle relative pagine ufficiali di Facebook e TripAdvisor. Infoline: 081 229 2261.
www.waponaturalfood.it

in foto Giovanni Gentile, resident chef di Wapo