Un assessorato alle Isole del Golfo, messa in rete e potenziamento di un patrimonio turistico solo in minima parte valorizzato, nuove opportunità per i giovani, dalla finanza agevolata per le idee innovative a una maggiore connessione tra Università, Centri di Ricerca e imprese. Ha le idee chiare su come rilanciare il futuro della Campania Vito Iacono, candidato alle Regionali del Psi con De Luca Presidente.
Qual è il primo provvedimento che porterebbe in Consiglio regionale nel caso venisse eletto?
Ho assunto un impegno preciso durante la mia campagna elettorale: dichiarare il 2021 Anno dei giovani per aprire una “bacheca delle opportunità”, che dia sfogo al loro diritto al futuro. Il lockdown ha lasciato indietro una parte della società già lesa da scelte pregresse. Su questi ragazzi, costretti allo studio a distanza, a non vivere con la giusta spensieratezza gli anni della scuola e dell’apprendimento, della movida e del divertimento, abbiamo per giunta buttato addosso anche il peso di colpe e responsabilità che non hanno. Abbiamo chiesto tanto e restituito pochissimo. Ed è questo il tempo di immaginare un 2021 che sia l’anno di rivalsa dei giovani, dedicato alla loro crescita e consapevolezza all’interno della società. Daremo spazio ai talenti, all’arte, alla cultura e alla valorizzazione di tutte le nostre giovani eccellenze campane.
In che modo?
Ad esempio semplificando l’accesso alla finanza agevolata per sostenere le loro idee e progetti di impresa, sburocratizzando le procedure, mettendo le borse di studio a sistema con università, centri di ricerca e imprese per trattenere sul territorio le nostre intelligenze.
Corre con De Luca, ma che cosa cambierebbe della sua amministrazione negli ultimi cinque anni?
Ritengo che il nostro collegio non sia stato adeguatamente rappresentato in questi ultimi cinque anni sia dai partiti che dai consiglieri regionali. Napoli, città coccolata dai turisti ma maltrattata dalle amministrazioni, merita una legge regionale che la rimetta al centro dei finanziamenti disponibili per la rivalutazione della città capoluogo e delle sue province.
Come ha gestito il governatore l’emergenza sanitaria?
Decisamente bene. Ha messo in sicurezza la regione Campania nella consapevolezza dell’esistenza di problemi strutturali sia sul fronte della sanità che della scuola che vanno comunque risolti. E’ stato bravo a tenerci al sicuro. E teniamo presente che siamo usciti da poco da un commissariamento. Ho però la certezza che con De Luca sia possibile partecipare all’accesso ai Fondi Mes con progetti ben definiti, cosa che non accadrebbe con gli altri partiti dove mancano proprio idee utili per muoversi in un settore tanto delicato.
In Regione porterà le istanze delle Isole. Da che cosa occorre ripartire per sfruttare al meglio le potenzialità delle perle del Golfo?
Va rivista innanzitutto l’organizzazione sanitaria istituendo un’Asl dedicata. Andrebbe, inoltre, previsto un assessorato ad hoc o un consigliere del Presidente che si occupi delle Isole del Golfo. Proporrò una legge regionale per Capri, Ischia e Procida per favorire l’accesso ai servizi, alle agevolazioni finanziarie e agli sgravi fiscali come avviene per tutte le isole degli altri Paesi comunitari: forme di incentivi e di premialità ai lavoratori ed alle imprese che operano in realtà di innegabile disagio. Attraverso un approfondito studio delle opportunità offerte dalla normativa comunitaria sarà elaborato un provvedimento regionale rispettoso dei principi di sussidiarietà ed addizionalità, che renda le nostre aziende più competitive, le nostre Isole più facilmente raggiungibili e fruibili, i territori attrattivi, ma soprattutto riconosca appieno i diritti dei nostri cittadini.
La sua ricetta per il rilancio del turismo in Campania?
Penso a una legge che consideri in turismo nella sua globalità, dalle aree interne – con la valorizzazione di artigianato e produzioni agricole – alle zone costiere, senza dimenticare il supporto di un piano di trasporti serio in assenza del quale qualsiasi azione di rilancio cadrebbe nel vuoto. Intendo, inoltre, riproporre con nuovo vigore la candidatura dei paesaggi culturali dei Campi Flegrei a patrimonio Unesco, includendo a pieno titolo anche Ischia e Procida e richiamando nel dossier gli eccezionali valori universali che esprime l’area flegrea. E’ necessario puntare sul brand Unesco per una nuova strategia di marketing turistico. Infine, punterò a valorizzare il patrimonio della tradizione culturale napoletana (musica e teatro in particolare) per renderlo funzionale ad una strategia di attrazione di un turismo di qualità che riposizioni Napoli come capitale culturale e renda possibile la proposizione di una legge che annualmente finanzi iniziative per “Napoli Città d’Arte”.