Viaggio su Marte, cambio di programma

80

Si fanno più chiari i piani della NASA per portare l’Uomo su Marte, svelati nei giorni scorsi all’International Astronautical Congress di Gerusalemme. Che il programma “Journey to Mars” sia già partito da qualche anno è storia nota: lo sviluppo del nuovo lanciatore pesante SLS e della nuova navicella a equipaggio umano per lo spazio profondo Orion è a buon punto, e nel 2018 si terrà il primo volo nello spazio oltre l’orbita terrestre; mentre sulla Stazione Spaziale Internazionale procedono i test per verificare gli effetti della microgravità e dell’esposizione alle radiazioni spaziali sugli astronauti, i cui tempi di permanenza sulla ISS si allungano sempre di più. Lo step intermedio principale, da realizzare nel decennio 2020, sarà la realizzazione di un habitat deep-space da realizzare nello spazio cislunare che sarà abitato dagli astronauti per verificare tecnologie di protezione dai raggi cosmici. La struttura costituirà anche il prototipo del Mars Transit Habitat, lo spazio abitabile dell’astronave che porterà gli uomini su Marte. La NASA punterà tutto sulla propulsione solare elettrica, che sostituirà per buona parte il propellente chimico, alleggerendo i lanci dalla Terra e quindi garantendo significativi risparmi. Come già visto nel film The Martian, la NASA invierà su Marte, qualche anno prima, sia il materiale per costruire la base sul pianeta, sia i rover che il propellente per il viaggio di rientro sulla nave-madre in orbita. I tempi sono ancora molto incerti, ma la strada è ormai tracciata.