Viadotti vecchi e malandati, scattano i controlli anche per la Tangenziale di Napoli

77

La “stragrande maggioranza” dei viadotti di 2.000 chilometri di autostrade dell’Italia centrale “presenta un avanzato stato di degrado degli imbarcati, delle guide e delle solette. Sono presenti fratturazioni. Ma possiamo dire che difficilmente esistono sulle nostre autostrade viadotti in condizioni di crollare o collassare”. Questa la conclusione resa nota dal capo della Uit di Roma (l’Ufficio ispettivo territoriale del ministero dei Trasporti), Placido Migliorino, nel corso di una conferenza stampa al Mit avvenuta alla presenza del ministro Danilo Toninelli. Quest’oggi i tecnici del Mit hanno presentato i risultati di una serie di verifiche, volute dal Governo dopo il crollo del ponte Morandi, su 180 viadotti di 2.000 chilometri di autostrade effettuate da settembre 2018 a luglio 2019 per verificare la situazione e lo stato di manutenzione dei viadotti. Tra le autostrade ispezionate ci sono l’A1 Chiusi-Napoli, l’A12, l’A14, l’A24/25, l’A3 e la tangenziale di Napoli. “Un’attività mai avviata prima”, realizzata con prove di carico a collasso e altri tipi di analisi. Da questi controlli, secondo Migliorino, è emerso, appunto, l’elevato livello di degrado dei viadotti su imbarcati, guide e solette con fessurazioni sensibili su molti viadotti. Da qui la necessità di un nuovo modello di controllo a carico dei concessionari, le cui linee guida sono ormai pronte e saranno oggetto di un confronto con gli stessi concessionari. Oltre all’obbligo a loro carico di verificare e manutenere gli imbarcati saranno applicate le nuove normative sui carichi vigenti (non si useranno più quelle di progetto risalenti agli Anni 60 e a quando la maggior parte dei viadotti fu realizzata).