Via libera allo sbarco dei marittimi italiani trattenuti in Cina

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In foto Luca Ferrari

L’Italia ha ottenuto dalle autorità cinesi “la conferma dell’autorizzazione allo sbarco dei marittimi italiani da mesi a bordo di due navi nel porto di Huanghua, in evidente stato di blocco, in Cina. Lo ha scritto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, in una lettera datata 24 dicembre con cui risponde ai sindaci dei diversi comuni di provenienza dei marinai relative alla vicenda dei connazionali.
Le due navi Lembo e Mba, battenti bandiera italiana e con a bordo sette marittimi italiani con ruoli dirigenziali e altrettanti di nazionalità filippina, sono ferme da giugno nella rada del porto cinese di Huanghua perchè la Cina a causa della pandemia da Covid-19 non consentiva la sostituzione dell’equipaggio, nè che l’imbarcazione scaricasse il carico delle stive per dirigersi altrove. “Io personalmente sono intervenuto con una lettera al mio omologo cinese, rappresentando gli evidenti aspetti umanitari assunti dalla vicenda e richiedendo una sua pronta soluzione”, ha spiegato il ministro. “La Farnesina, in stretto e continuo raccordo con l’ambasciata d’Italia a Pechino di cui l’Ambasciatore Luca Ferrari, ha seguito la delicata vicenda fin dal suo insorgere con la massima attenzione”, ha sottolineato il ministro nella missiva. “La nostra rappresentanza ha prontamente stabilito e mantenuto un contatto costante con gli armatori delle due navi e soprattutto con i nostri connazionali per monitorarne le condizioni di salute, pronta a intervenire se si fossero verificate criticità”, prosegue la lettera. “Nel contempo, l’ambasciata ha svolto a più riprese passi di sensibilizzazione ai più alti livelli perchè si giungesse in tempi rapidi ad uno sblocco della delicata situazione”. “Sono certo che questo sviluppo sarà apprezzato dagli armatori che, ne sono convinto, non mancheranno di espletare le misure necessarie al fine di giungere a un avvicendamento degli equipaggi, cosi da permettere ai nostri connazionali di poter finalmente fare rientro in Italia”, conclude Di Maio.