Vi siete mai chiesti come può essere la vita di un adolescente in una città come Napoli?

Vi siete mai chiesti come può essere la vita di un adolescente in una città come Napoli? Si potrebbe paragonare a delle scarpe col tacco: per alcuni talmente dolorosa da diventare quasi insopportabile; per altri invece calza a pennello, ma questo avviene solo ai più distratti. In entrambi i casi si tende a nascondersi dietro delle maschere, scomode ma efficienti, sfruttate per la sopravvivenza: per educazione, per paura o per istinto. Bisogna imparare a riconoscere gli “autenticamente falsi” da chi si sente costretto a nascondersi per simulare un sè idealizzato. Sarà dato forse da scarsa autostima o da numerosi dubbi? Sembriamo quasi essere nati per dubitare qualunque cosa. Quando tutto va fin troppo bene ci sembra così impossibile, che abbiamo la tendenza ad aspettarci degli ostacoli quasi come se la felicità non rientrasse nel reale. Invece quando le situazioni risultano essere troppo difficili è nostra consuetudine tirarci indietro senza affrontare quello che potrebbe essere la via per far funzionare le cose una volta tanto. Siamo tanto sfuggenti che riusciamo a complicarci le cose con le nostre stesse mani, pur non essendo questa l’intenzione. Sarà immotivato masochismo o semplice debolezza? Non a tutto troviamo una risposta, magari il vedere tutto in maniera pessimistica rende i momenti più belli migliori rispetto alle nostre aspettative. Esattamente le aspettative sono quelle cose che sono solite deluderci. Coincidenza o sfortuna? Un altro punto interrogativo irrisolto. Temiamo quello che ci riserva il futuro e allo stesso tempo non vediamo l’ora di scoprirlo, ma è come se non tutto abbia bisogno di una risposta. È un po contraddittorio, ma dopotutto la fase adolescenziale è caratterizzata prevalentemente da questo: ci accomuna la mancanza di esperienza e la conseguente voglia di acquisirne, anche se spesso non siamo in grado di farlo in maniera corretta. È meglio convivere con dubbi e speranze che non vivere affatto.