Vertice Asem, la Cina chiama le imprese italiane

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A cura di Alfonso Vitiello Si è tenuta a Milano la settimana per il decimo vertice Asem che riunisce i 50 capi di stato provenienti da tutti i paesi asiatici.Tra gli incontri A cura di Alfonso Vitiello Si è tenuta a Milano la settimana per il decimo vertice Asem che riunisce i 50 capi di stato provenienti da tutti i paesi asiatici.Tra gli incontri principali e più interessanti che in nostri rappresentanti hanno avuto, il più importante è stato sicuramente quello con il premier cinese Li Keqiang. Il premier ha mostrato interesse ad aprire un dialogo,una nuova pagina di collaborazioni con i due paesi. “L’Italia è un paese magnifico – ha affermato il premier – e il Made in Italy ha il suo prestigio per il mercato cinese”. L’Italia negli ultimi anni, al contrario di altre nazioni europee, ha adottato una ottima politica di penetrazione nel mercato dagli occhi a mandorla, una politica costruita su incontri, missioni, scambi di visite e, armata di tanta pazienza, ha saputo aspettare l’evolversi degli approach. La Cina è alla ricerca di top partenership in grado di garantire un buon futuro alle sue aziende. Nonostante le crisi interne l’Italia ha scelto e seguito la strada dell’investimento con i cinesi in modo da far diventare una ottima opportunità di business senza rischi di mercato. Le relazioni tra i due paesi si stanno aprendo verso un dialogo di reciproca collaborazione in temi di sviluppo economico e culturale, infatti quest’anno ricorre il decimo anniversario di partnership tra i due paesi mentre il 2015 sarà l’anno delle celebrazioni diplomatiche. L’economia è stata di scena nei meeting preliminari ed i settori interessati saranno dall’agricoltura all’energetico, dai macchinari alle imbarcazioni e per finire al mercato del luxury. Si avranno collaborazioni fattive con le dogane e fisco per facilitare il business. La Cina guarda ai nostri sistemi fiscali, commerciali, doganali, ci studia cercando di adeguarsi a noi quanto più possibile, i cinesi sono pronti a collaborare con noi a partire dal 2015 per finire al 2020. Il continente asiatico riconosce l’Europa unita e incoraggia le aziende italiane ad investire in Cina, supportando le company per una cooperazione reciproca. “Daremo il benvenuto alle imprese italiane – promette il Premier cinese –, rafforzeremo la cooperazione con le strutture italiane dalla fiscalità alla protezione della proprietà intellettuale. Se l’Italia è leader nei campi dell’innovazione e del designi, la Cina è forte nel settore manifatturiero. Insieme svilupperemo nuovi prodotti di marca destinati ai mercati globali”.