Vertebre in 3D e un biochip per i tumori: il Ceinge premia due startup napoletane

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Tappa napoletana, questa mattina al Ceinge, del BioInItaly National Roadshow. Il concorso, dedicato ai ricercatori, alle imprese ed agli aspiranti imprenditori biotech, vede nel capoluogo campano il suo unico appuntamento nel Mezzogiorno. L’edizione 2019 dell’appuntamento napoletano, organizzato dal Ceinge in collaborazione con Campania NewSteel, è stato vinto da H-Opera e ElicaDEA tra le nove candidate startup che hanno partecipato questa mattina alla competition. Grazie al positivo giudizio della commissione di esperti – composta da Mario Bonaccorso, responsabile Bioeconomia di Assobiotec, Roberto Di Lauro, direttore scientifico Ceinge, Mario Mustilli, presidente di Sviluppo Campania e Massimo Varrone, responsabile dell’incubatore Campania NewSteel – che ha valutato le proposte pervenute, avranno accesso diretto al boot-camp, la due giorni di formazione, propedeutica agli incontri veri e propri con gli investitori, il BioInItaly Investment Forum & Intesa San Paolo Start-up Initiative, la manifestazione che fa incontrare le idee italiane piu’ innovative, con investitori provenienti da tutto il mondo, che si terra’ a Milano il 16 e 17 aprile.
H-Opera di Emilio Cataldo punta a ricostruire, partendo da scansioni ct o mri (tomografia computerizzata e risonanza magnetica, ndr), la sezione vertebrale in 3D e disegnare un modello di perforazione vertebrale che segue le traiettorie ideali delle viti, fisicamente creato con tecniche di produzione additiva (stampa 3D) in materiale bio compatibile. L’idea si inserisce in quadro in cui in Italia vengono eseguiti oltre 60 mila complicati interventi chirurgici all’anno di artrodesi del peduncolo che prevedono l’inserimento di viti in titanio in sottili sezioni vertebrali: questa procedura, basata soprattutto sull’abilita’ del chirurgo, puo’ produrre errori di posizionamento con, a volte, conseguenze fatali che potrebbero essere scongiurate con la tecnica di Cataldo. ElicaDEA di Daniela Terracciano si propone come obiettivo quello di avere un impatto significativo sulla sopravvivenza e sulla qualità della vita dei pazienti oncologici, fornendo loro la migliore assistenza attraverso la pratica clinica integrata, la medicina di laboratorio e la ricerca. Lo scopo del progetto è sviluppare un biochip che valuti i livelli circolanti di almeno 10 molecole che, in base alla letteratura presente e ai dati ottenuti dal team, siano significativamente associati all’aggressivita’ del cancro alla prostata e sulla base di tali dati fornire ai pazienti la miglior assistenza possibile.