Vendite all’estero, saldo record
E la Ue riscopre il made in Italy

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Buoni risultati per la bilancia commerciale italiana nel mese di ottobre: il surplus sfiora infatti, nei dati destagionalizzati, i 4 miliardi di euro, la Buoni risultati per la bilancia commerciale italiana nel mese di ottobre: il surplus sfiora infatti, nei dati destagionalizzati, i 4 miliardi di euro, la migliore performance degli ultimi anni. “Basti pensare che nel solo mese di ottobre superiamo il saldo trimestrale positivo rilevato nel terzo trimestre 2012. – sottolinea Gaetano Fausto Esposito, Segretario Generale di Assocamerestero, commentando i dati Istat sul commercio estero diffusi oggi – A questo dato contribuisce senza dubbio la contrazione delle importazioni che sta caratterizzando in maniera consistente soprattutto gli ultimi due anni. Inoltre, i prezzi del petrolio in flessione lasciano prevedere un ulteriore miglioramento del saldo sul fronte importativo”. Guardando ai mercati, le esportazioni nei Paesi dell’Unione europea a 28 segnano un rinnovato dinamismo (più 4,7 per cento le vendite a ottobre rispetto al 2013), con incrementi consistenti nei Paesi dell’Est Europa (più 21,2 per cento in Polonia e più 10,9 per cento in Repubblica Ceca), nonché verso alcuni partner tradizionali (più 13,7 per cento in Regno Unito e più 7,1 per cento in Spagna). “La ripresa dell’export in ambito europeo è in parte attribuibile alla strategia adottata dalle nostre imprese su mercati considerati “maturi” per continuità e radicamento della presenza italiana, che necessitano quindi di investimenti sulla qualità del prodotto, per inserirsi in nuove nicchie di mercato. – continua Esposito – Il successo di questa strategia è testimoniato dal costante incremento dei valori medi unitari, pari al 2,8 per cento nel mese di ottobre, che testimonia come i consumatori stranieri siano disposti a spendere di più per avere prodotti di eccellenza Made in Italy”. Se sul fronte europeo l’export appare in ripresa, nell’Area Extra-Ue si avvertono segnali di rallentamento, dovuti, da un lato, alla crisi russa (le vendite in Russia segnano nel solo mese di ottobre una contrazione del 15,8 per cento su base annua); dall’altro, all’andamento altalenante di alcuni mercati di prossimità, come quello turco (in crescita nell’ultimo mese, ma nei primi dieci mesi dell’anno caratterizzato da un calo del 5,1 per cento). Nei primi dieci mesi dell’anno l’avanzo commerciale raggiunge i 33,6 miliardi (era di 22,8miliardi nello stesso periodo dell’anno precedente) e, al netto dei prodotti energetici, i 70,4 miliardi. Nello stesso periodo si registrano una diminuzione dell’import (meno 1,8 per cento) e una crescita tendenziale dell’export (più 1,6 per cento), più ampia al netto dei prodotti energetici (più 2,2 per cento). Le esportazioni e le importazioni in volume sono in contenuto aumento per entrambi i flussi (rispettivamente più 0,3 per cento e più 0,8 per cento). A ottobre 2014 la crescita tendenziale dell’export è molto sostenuta per Belgio (più 21,8 per cento) e Polonia (più 21,2). In forte crescita le vendite di autoveicoli (più 14,5), prodotti dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca (più 11,6 ) e mezzi di trasporto, esclusi autoveicoli (più 10,9 per cento). Gli acquisti da paesi Opec (meno 29,9 per cento) e Russia (meno 18,6) sono inmarcata flessione. L’import di petrolio greggio (meno 26,1 per cento) e di gas naturale (meno 35,0 per cento) è in forte contrazione. .