Vaticano, si complicano i rapporti diplomatici con l’Ucraina

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I rapporti fra la Santa Sede e l’Ucraina non sono mai stati così complicati, e si rischia l’incidente diplomatico dopo le ultime parole del Papa che ha elogiato la cultura russa, il che è paradossale considerato che gli ucraini da un anno e mezzo lottano per la propria sopravvivenza dopo l’aggressione russa ordinata da Vladimir Putin, e ricordiamo anche la bandiera che avvolse il nostro Pontefice ma evidentemente non basta. Il comunicato dell’arcivescovo maggiore di Kyiv diffuso lunedì sera in risposta alle parole a braccio pronunciate dal Papa davanti a una platea di giovani russi, usa termini che non possono essere equivocati: “Le parole sulla ‘grande Russia di Pietro I, Caterina II, di quell’impero – grande e illuminato, un paese di grande cultura e grande umanità’ si riferiscono al peggiore esempio dell’imperialismo e del nazionalismo estremo russI. Temiamo che quelle parole siano comprese da alcuni come un incoraggiamento proprio di questo nazionalismo e imperialismo, che è la vera causa della guerra in Ucraina. Guerra che ogni giorno porta la morte e la distruzione del nostro popolo”. Ancora, “come Chiesa, vogliamo segnalare che, nel contesto dell’aggressione della Russia contro l’Ucraina, simili espressioni ispirano le ambizioni neocoloniali del paese aggressore, invece di denunciare e condannare questo modo di ‘essere russi’”. E se Francesco, a mo’ di chiosa, ringraziava i giovani “per il vostro modo di essere russi” (con tutto quel che tale espressione possa voler dire), Shevchuk replica che “la Chiesa greco-cattolica ucraina insieme con tutta la società civile in Ucraina condanna l’ideologia del ‘mondo russo’ e tutto il modo criminale di ‘essere russi’. Speriamo che la nostra voce sia udita dal Santo Padre”. Ci sarà modo perché ciò accada, visto che , a Roma, si è  celebrato il Sinodo annuale della Chiesa greco-cattolica ucraina. Messa in San Pietro, dibattiti e – soprattutto – incontro con il Papa, al quale saranno presentati “personalmente i dubbi e il dolore del popolo ucraino, fiduciosi della sua premura paterna verso il nostro popolo”. In ogni caso, quel che il Pontefice ha detto venerdì all’Incontro con i giovani russi merita “dalla Santa Sede una spiegazione della situazione”, come commentava l’Ambasciatore russo per la santa sede