Valutazione delle performance al Comune di Napoli, il caso arriva al ministero

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(foto: Omninapoli)
Con una richiesta inviata al ministro della Funzione Pubblica, Fabiana Dadone, i dipendenti del Comune di Napoli che hanno fatto ricorso contro le valutazioni delle performance chiedono un intervento a loro tutela. Gli interessati sostengono che il giudizio dei dirigenti non sia meritocratico e democratico, così come sancito dall’articolo 1 del regolamento comunale che disciplina tali attività. Pare addirittura, e gli elenchi che Il Denaro ha potuto visionare lo comprovano, che invece valutazioni positive siano state date a dipendenti con meno di due anni di anzianità lavorativa, il periodo minimo per poter essere ammessi ai giudizi sulle performance e gli obiettivi. Fonti dell’amministrazione riferiscono, però, che tutto è stato fatto a norma di legge. Uno scontro, quello in atto al Comune di Napoli, che probabilmente finirà nelle aule di tribunale. Dalle valutazioni dipendono sia gli scatti di carriera dei dipendenti che l’attribuzione di premi o altri incentivi in denaro. Dal ministero hanno promesso che la vicenda sarà attentamente valutata ma di sicuro in questo ambito bisogna fare chiarezza su quanto accade nei Comuni. Nei giorni scorsi anche i dipendenti dell’amministrazione di Pozzuoli (Napoli) sono entrati in agitazione per via delle valutazioni dei dirigenti. Segno evidente del fatto che il problema esiste. E va affrontato.