Vaiolo delle scimmie, quarantena per i contatti stretti

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Quarantena, in situazioni particolari, per i contatti stretti di persone con vaiolo delle scimmie, vaccinazione non di massa ma mirata secondo le indicazioni Oms (ma sono in arrivo indicazioni specifiche sulla strategia che adotterà l’Italia), uso di antivirali ad hoc e altri trattamenti in protocolli sperimentali o compassionevoli in caso di pazienti con sintomi gravi o a rischio come gli immunodepressi. Sono in sintesi i punti principali della nuova circolare del ministero della Salute, firmata dal Direttore generale della Prevenzione sanitaria Giovanni Rezza, e pubblicata ieri sera con aggiornamenti sulla definizione di caso, sulla segnalazione, il tracciamento dei contatti e la gestione dei casi. Alla voce contatti stretti viene evidenziata l’importanza di identificarli tempestivamente e informarli del rischio di sviluppare l’infezione, dei sintomi di Monkeypox (Mpx) e del momento in cui possono comparire. “In specifici contesti ambientali ed epidemiologici, sulla base delle valutazioni delle autorità sanitarie, potrebbe essere richiesta l’applicazione di misure quarantenarie”, viene specificato. E quello che viene raccomandato a chi è stato esposto al virus è “l’auto-monitoraggio della febbre (almeno due volte al giorno) o di altra sintomatologia riconducibile a Mpx (mal di testa, mal di schiena, linfoadenopatia) o eruzione cutanea da causa sconosciuta nei 21 giorni dall’ultima esposizione”. In tal caso, andrà informato tempestivamente il Dipartimento di prevenzione e il medico curante, occorrerà auto-isolarsi e evitare i contatti stretti, compresa l’attività sessuale fino ad esclusione di Mpx. In ogni caso i contatti stretti dovranno astenersi dalle attività sessuali per 21 giorni dopo l’ultima esposizione o finché non si esclude l’infezione; praticare un’attenta igiene delle mani e respiratoria (coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce, con fazzoletti monouso da smaltire correttamente e lavarsi spesso le mani); evitare il contatto con persone immunocompromesse, bambini sotto i 12 anni e donne in gravidanza per 21 giorni dopo l’ultima esposizione; evitare il contatto stretto diretto con animali, inclusi gli animali domestici, per 21 giorni dopo l’ultima esposizione; evitare di donare sangue, cellule, tessuti, organi, latte materno o sperma mentre sono in regime di sorveglianza.