Vaccini, Campania ancora indietro. Copertura ferma al 50 per cento

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La Campania è tra le regioni con il minor numero di vaccinazioni per il morbillo, la copertura vaccinale arriva infatti a superare di poco il 50 per La Campania è tra le regioni con il minor numero di vaccinazioni per il morbillo, la copertura vaccinale arriva infatti a superare di poco il 50 per cento, mentre la soglia nazionale è al 90 per cento. Anche su altre coperture vaccinali, come la rosolia, si è lontani dall’obiettivo prefissato dall’Organizzazione mondiale della sanità, che prevede di debellare dall’Europa queste malattie entro il 2015. È quanto è emerso da un incontro all’Ordine dei medici di Napoli promosso per rispondere alla necessità di realizzare un costante monitoraggio sui possibili effetti collaterali delle terapie vaccinali. L’iniziativa è stata promossa dal Dipartimento di Sanità Pubblica della Federico II diretto da Maria Triassi che ha definito un percorso formativo destinato agli operatori sanitari delle Asl e delle aziende ospedaliere della Campania. Cinque gli incontri a cadenza mensile che hanno preso il via oggi. “Il corso – spiega Triassi – si pone l’obiettivo di fornire un’informazione approfondita, aggiornata, corretta e quanto più possibile completa sui vaccini e sugli effetti collaterali legati alla loro somministrazione. E promuovere inoltre l’impiego di strumenti di supporto tecnologico di rapida consultazione, in grado di fornire l’archiviazione e l’immediata disponibilità delle informazioni relative alle reazioni ai vaccini. La restituzione critica dei risultati della sorveglianza ottimizza il lavoro degli operatori e, di conseguenza, la corretta informazione al paziente e ai suoi familiari”. I vaccini, si rileva, “possono infatti essere annoverati tra le grandi conquiste mediche e scientifiche dell’epoca moderna. Hanno un valore terapeutico, oltre che preventivo, in alcune malattie a lento decorso come la rabbia e la tubercolosi, e aprono a ulteriori ed affascinanti prospettive al trattamento sia di infezioni tuttora diffuse, come la malaria e l’Aids, sia di altre patologie, inclusa quella tumorale”. Sebbene i vaccini attualmente disponibili siano “sicuri ed efficaci, nessuno lo è completamente; i rischi associati al loro uso possono essere modesti o gravi. E quindi il monitoraggio degli eventi avversi che insorgono in seguito a vaccinazione riveste un ruolo fondamentale nella conoscenza degli effetti dei vaccini in uso e del rapporto rischio/beneficio delle strategie vaccinali messe in atto. Fare chiarezza sui possibili effetti nocivi aiuta anche a ridimensionare allarmi ingiustificati, come quello che riguarda la connessione tra vaccini e autismo”. C’è poi un altro allarme che riguarda specificamente la Campania, per il quale è importante tenere alta l’attenzione sulle coperture vaccinali. Negli ultimi anni in regione è aumentato a dismisura l’ingresso di migranti. E oggi, secondo le ultime stime, sono più di 200 mila gli immigrati che vivono in Campania, concentrati tra Napoli, Salerno e Caserta. Un dato che conferisce alla regione il primato nel Mezzogiorno con la maggiore densità di extracomunitari. “La preoccupazione – conclude la Triassi – arriva dal fatto che si sta avendo un effetto rebound rispetto a malattie da noi ormai debellate. Penso ad esempio alla poliomielite. In molti casi, infatti, soprattutto chi è costretto a vivere in clandestinità, non ha un facile accesso alle normali profilassi pediatriche”.