Usa, #WorldBicycleDay: Colnago premiato dalle Nazioni Unite

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A 13 anni, Ernesto Colnago, per poter lavorare alla fabbrica di biciclette Gloria di Milano come saldatore, modifica la data di nascita sui documenti, tanta è la passione per il ciclismo. Saldatore, e poi montatore. E nel 1954, quando apre una piccola bottega a Cambiago, 5 metri per 5, suo papà taglia un gelso di proprietà per fabbricare il banco da lavoro: i soldi sono quelli che sono, bisogna arrangiarsi. Da allora Colnago ha scritto la storia del ciclismo ed è diventato uno dei simboli del made in Italy più vincenti e apprezzati nel mondo. E – racconta La Gazzetta dello Sport – non poteva che sublimarsi nel rapporto con Enzo Ferrari, con il quale parlava in dialetto milanese: “Voglio solo cose belle, all’altezza delle Ferrari”, gli intimava il Drake. Nascono così le biciclette con il marchio del Cavallino negli anni d’oro di Montezemolo e Schumacher; poi l’amicizia con Giorgio Squinzi, il signor Mapei. Non c’è grande del mondo che non abbia pedalato su una Colnago, nemmeno il Papa. A quasi 90 anni, che festeggerà il 9 febbraio, Ernesto Colnago si è emozionato ancora: stavolta il premio arriva direttamente da una delle agenzie dell’Onu. Le sue bici hanno unito il mondo e le Nazioni Unite lo premiano con il #WorldBicycleDay, il riconoscimento legato alla giornata mondiale della bici (si celebra il 3 giugno): viene consegnato a chi, con la propria attività, ha lavorato per la promozione e lo sviluppo di questo nobile mezzo di trasporto.