Usa, un neuroscienziato italiano scopre ‘interruttore del buon umore’ nel cervello

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Scoperto da un neuroscienziato italiano un “interruttore del buon umore” nel cervello, un recettore (“Ppar-alfa”) che, se attivato, aumenta il buon umore e migliora la regolazione emotiva. Resa nota sulla rivista Biological Psychiatry, la scoperta si deve a Graziano Pinna, dell’Universita’ dell’Illinois a Chicago. Lo studio – condotto su topolini con disturbo da stress post traumatico (Ptsd) – mostra anche che l’interruttore puo’ essere acceso da una classe di farmaci gia’ oggi in uso clinico per ridurre il colesterolo nel sangue, i fibrati. Quindi la scoperta e’ potenzialmente foriera di applicazioni terapeutiche per i disturbi dell’umore. “Lo abbiamo scoperto quasi per caso – racconta Pinna intervistato dall’ANSA – vedendo che Ppar-alfa stimola la produzione di allopregnanolone, un ‘tranquillante endogeno’ coinvolto nella depressione e divenuto due settimane fa il primo farmaco approvato per trattare la depressione post-parto”. Piu’ precisamente Pinna ha scoperto che in aree del cervello che controllano l’ansia e la paura (ippocampo e amigdala), attivando Ppar-alfa, le concentrazioni di allopregnanolone aumentano, e che a cio’ corrispondeva una riduzione dei livelli di ansia e paura negli animali. “Abbiamo anche visto che farmaci in uso contro il colesterolo, come il fenofibrato, attivano il recettore e eliminano i tratti e i comportamenti ansiosi e della paura dei topi modello di Ptsd – racconta Pinna – Questi effetti terapeutici non si osservano in topi privi del recettore Ppar-alfa, segno che i fibrati agiscono proprio su tale recettore”. “Queste e altre osservazioni sperimentali ci dicono che il recettore e’ potenzialmente importante per sviluPpare nuovi trattamenti per ansia, depressione e Ptsd, nonche’ per individuare molecole da usare come ‘biomarcatori’ nella diagnosi di malattie dell’umore e prevedere possibili ricadute”, conclude Pinna.