Usa, la Fed conferma il tassi di riferimento a 0-0,25%

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Al termine della riunione, ieri sera, del comitato di politica monetaria la Federal Reserve ha confermato il tasso di riferimento obiettivo per i “Fed funds” a 0-0,25%, livello invariato da dicembre 2008, lasciando però la porta aperta a un rialzo dei tassi a dicembre. La banca centrale statunitense ha inoltre spiegato che sta ancora monitorando gli sviluppi economici e finanziari all’estero, ma non ha ripetuto che i rischi a livello globale potrebbero avere un impatto sull’economia statunitense, come invece aveva sottolineato a settembre. Questa omissione segna un alleggerimento nei toni rispetto alle dichiarazioni del mese scorso. La Fed ha inoltre messo in evidenza che la crescita dei posti di lavoro negli Usa è rallentata, che il tasso di disoccupazione è stabile e ha ribadito che “il sottoutilizzo delle risorse lavorative è diminuita”. La Fed ha quindi ribadito che alzerà i tassi quando avrà visto un ulteriore miglioramento del mercato del lavoro e quando sarà “ragionevolmente fiduciosa” che l’inflazione si muova verso il target del 2%. In un sondaggio Reuters pubblicato a metà mese il 55% degli interpellati (in calo dal 60% della precedente rilevazione) continuava ad attribuire una probabilità di rialzo dei tassi a dicembre.

Borse asiatiche

A New York ieri i principali indici hanno chiuso la seduta in deciso rialzo dopo le indicazioni arrivate della Fed e al forte progresso del comparto energetico. Il Dow Jones ha guadagnato l’1,13%, l’S&P 500 l’1,18% e il Nasdaq Composite l’1,3%. La Fed, in linea con le attese ha confermato i tassi di interesse tra lo 0% e lo 0,25% e non ha escluso un possibile rialzo del costo del denaro nella prossima riunione. Nel mese di settembre la bilancia commerciale ha segnato un deficit pari a 58,63 miliardi di dollari, in calo sia rispetto al disavanzo di 67,19 mld del mese precedente che ai -64,90 miliardi attesi dagli economisti. Sul fronte societario Apple +4,12%. Il produttore di iPhone ha chiuso il quarto trimestre con un utile di 11,12 miliardi di dollari (1,96 dollari per azione), in crescita del 31% rispetto allo stesso periodo di un anno prima mentre i ricavi sono aumentati del 22% a 51,50 miliardi. Gli analisti avevano previsto un Eps di 1,88 dollari su ricavi per 51,5 miliardi. Chevron +2,39%. Il petrolio (Wti) ha chiuso il rialzo del 6,34% a 45,94 dollari al barile. Twitter -1,53%. Il social media ha annunciato una trimestrale superiore alle attese ma ha fornito un outlook deludente. Nel terzo trimestre i ricavi sono balzati del 58% a 569,2 milioni di dollari contro i 559,8 milioni del consensus di FactSet mentre l’utile per azione adjusted si è attestato a 0,10 dollari contro i 5 centesimi del consensus. Per il trimestre in corso i ricavi sono attesi tra 695-710 milioni di dollari contro i 740,9 milioni stimati dagli analisti. AIG +4,91%. Il miliardario Carl Icahn ha annunciato di aver acquistato una “grossa quota” del colosso assicurativo e di aver chiesto al Ceo della compagnia di dividere il gruppo in tre società indipendenti. Agco +9,46%. Il produttore di trattori e macchine agricole ha pubblicato una trimestrale superiore alle attese ed ha rivisto al rialzo la guidance per l’intero esercizio. Rite Aid -6,98%. La catena drugstore Walgreens Boots Alliance ha annunciato l’acquisto della rivale in una operazione dal valore di 17,2 miliardi di dollari.

Borsa Usa

Nuova seduta contrastata per i listini asiatici, dopo la riunione della Federal Reserve che ha ancora una volta lasciato invariati i tassi. Il risultato è stato un rally per Wall Street e il rafforzamento del dollaro, anche se in seguito sia euro che yen hanno recuperato terreno nei confronti della divisa Usa. Di segno opposto, dunque, il sentiment in Oriente, con l’indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso, che è arrivato a perdere oltre un punto percentuale. A Tokyo, il Nikkei 225 è riuscito a chiudere in positivo dello 0,17% dopo avere passato gran parte della seduta in altalena. Sul fronte macroeconomico, la produzione industriale del Sol Levante in settembre ha segnato un incremento dell’1,0% su base mensile rettificata, contro la flessione dello 0,5% del consensus e a fronte del declino dell’1,2% registrato in agosto. La Borsa più colpita dalla decisione Usa è stata quella di Sydney, con l’S&P/ASX 200 che ha segnato una perdita dell’1,28% al termine delle contrattazioni, con il settore energy in decisa flessione dopo l’ennesimo calo dei corsi del petrolio. Ad appesantire la seduta ha contribuito non poco il crollo di quasi il 10% segnato dal colosso del retail Woolworths. La seduta è stata contrastata anche per i mercati cinesi, con Shanghai che a circa un’ora dalla chiusura segna comunque un moderato progresso (meglio fa lo Shenzhen Composite che guadagna circa lo 0,80%). Mentre Hong Kong perde circa lo 0,40% al momento della scrittura e a Seoul il Kospi ha chiuso la seduta con una simile performance negativa (0,41% la sua perdita).

Europa

Le principali Borse europee hanno aperto la seduta in ribasso. Il Dax30 di Francoforte cede lo 0,05%, il Cac40 di Parigi lo 0,3% e l’Ibex35 di Madrid lo 0,1%. Più marcata la flessione per il Ftse100 di Londra (-0,7%) zavorrata dai titoli del settore minerario. Nel Regno Unito, l’Indice Nazionale dei Prezzi delle Abitazioni (Nationwide Housing Price Index), che misura la variazione mensile nel prezzo medio per una abitazione con un mutuo ipotecario, ad ottobre ha registrato una crescita dello 0,6% rispetto al mese precedente, a fronte di attese pari al +0,5%. Il dato è risultato superiore alla rilevazione di settembre pari a +0,5%. Su base annuale l’indice si è attestato su un valore pari a +3,9%, risultando superiore sia al dato precedente che al consensus, entrambi pari a +3,8% a/a. In Spagna a settembre le vendite al dettaglio sono aumentante del 4,3% rispetto allo stesso periodo del 2014, ben oltre il consensus fissato al +3%. Nel mese di agosto le vendite al dettaglio erano risultate in crescita del 3% a/a.

Italia

Ieri Piazza Affari ha chiuso in netto rialzo una seduta segnata da risultati trimestrali e operazioni straordinarie. Saipem, da una parte, e Fiat, dall’altra, hanno monopolizzato l’attenzione nell’attesa delle indicazioni che sarebbero arrivate dal meeting del comitato di politica monetaria della Federal Reserve. In chiusura, l’indice FTSE Mib ha guadagnato l’1,41%, l’All Share l’1,31% e il Mid Cap lo 0,62%. Il benchmark europeo FTS Euro first 300 è avanzato dell’1,11%, con volumi per un controvalore di circa 3 miliardi di euro. Dunque, SAIPEM superstar (+10,89%) dopo aver svelato il piano industriale, che prevede un aumento di capitale da 3,5 miliardi. Gli analisti parlano di stime di Ebit sul 2016 superiori al consensus. ENI, che nella notte precedente aveva annunciato la cessione del 12,5% di Saipem a Fsi, è salita del 2,15%, in linea con il settore oil in Europa (+1,89%). Tra i petroliferi al galoppo anche TENARIS : +3,22%. FIAT CHRYSLER zavorrata (-2,18%) dai conti trimestrali, che hanno mostrato oneri pre-tasse legati a futuri richiami di vetture nell’area Nafta pari a 761 milioni. CNH INDUSTRIAL (+3,16%), invece, si è allineata allo stoxx europeo dell’automotive (+0,9%). Banche in rialzo: il paniere è salito dell’1,5%, con INTESA SANPAOLO (+1,61%) poco meglio di UNICREDIT (+1,17%). Vivaci le popolari, soprattutto POPOLARE MILANO (+2,57%), e MONTEPASCHI (+4,26%). MEDIOBANCA in linea con il comparto (+1,99%) nel giorno della pubblicazione dei risultati del primo trimestre fiscale. Sempre relativamente ai finanziari, bene il risparmio gestito (MEDIOLANUM +1,99% e AZIMUT +2,17%), contrastati gli assicurativi (GENERALI +1,24%, UGF -0,56% e UNIPOLSAI -1,36%). Prosegue il trend positivo di YOOX NET-A-PORTER : +3,5%. Per il resto, spunti per MEDIASET (+2,04%), TELECOM ITALIA (+2,29%) ed ENEL (+1,93%), mentre la controllata ENEL GREEN POWER (+0,31%) è stata frenata dalle prese di beneficio all’indomani dell’annuncio che Enel ne sta valutando l’integrazione. PRYSMIAN (-0,86%) si avvicina alla trimestrale, in calendario la settimana prossima, con una serie di sedute in sofferenza. Poco mosse, come di consueto, le società che sono sotto Opa o in attesa della formalizzazione dell’offerta pubblica e cioè ANSALDO STS (+0,41%), PIRELLI (+0,07%), WORLD DUTY FREE (invariata) e, fuori dal paniere principale, ITALCEMENTI (+0,4%) e DELCLIMA (invariata). Seconda seduta con il freno a mano tirato per POSTE , invariata. Tra le small e mid cap, KINEXIA in rosso (-5,13%) dopo che l’assemblea ha approvato la distribuzione di un dividendo in azioni INNOVATEC (+0,13%) e il cambio di nome in Waste Italia in vista della fusione con BIANCAMANO (+5,68%). Balzo di MONDO TV (+6,45%) nel giorno in cui ha annunciato un nuovo contratto di licenza con la televisione pubblica del Sharjah.


I dati macro attesi oggi

Giovedì 29 ottobre 2015

00:50 GIA Produzione industriale (prelim.) set;

08:00 GB Indice Nationwide (prezzi abitazioni) ott;

09:00 SPA Inflazione (prelim.) ott;

09:00 SPA Vendite al dettaglio set;

09:55 GER Tasso di disoccupazione ott;

09:55 GER Variazione n° disoccupati ott;

10:30 GB Indice credito al consumo set;

11:00 EUR Indice fiducia consumatori (finale) ott;

11:00 EUR Indice fiducia industria ott;

11:00 EUR Indice fiducia servizi ott;

11:00 EUR Indice fiducia economica ott;

12:00 GB Indice CBI vendite ott;

13:30 USA PIL (1a stima) T3;

13:30 USA Richieste settimanali sussidi disoccupazione;

14:00 GER Inflazione (prelim.) ott;

14:10 USA Intervento Lockhart (Fed);

15:00 USA Indice Pending Home Sales (mercato immobiliare) set;

15:00 EUR Intervento Constancio (BCE).