Si è tenuta il 15 marzo al Fermilab, negli Stati Uniti, la cerimonia di posa della prima pietra di uno dei più importanti progetti per il futuro della fisica, in cui l’Italia porta un contributo tecnologico e scientifico di primo piano. Si tratta del progetto PIP-II (Proton Improvement Plan II) per la realizzazione di un nuovo acceleratore lineare superconduttore, lungo 215 metri: una delle macchine più avanzate per la ricerca in fisica fondamentale che avrà il compito di produrre il fascio di neutrini di alta energia più potente del mondo per il progetto DUNE (Deep Underground Neutrino Experiment). Alla cerimonia hanno partecipato rappresentanti delle istituzioni americane e internazionali tra cui, per l’Italia, il console generale Giuseppe Finocchiaro. “Questo nuovo, importante capitolo della pluriennale storia di intensa collaborazione tra INFN e Fermilab rappresenta anche un grande successo della nostra tecnologia più avanzata” sottolinea Antonio Masiero, vicepresidente dell’INFN. “È per noi una grande soddisfazione che il Fermilab, per osservare i neutrini prodotti da PIP-II, abbia adottato la tecnica ad Argon nata e messa in atto con successo parecchi anni fa all’INFN nell’esperimento ICARUS guidato dal Nobel Carlo Rubbia ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso”, conclude Masiero. Pip II impiega una tecnologia di accelerazione superconduttiva a cui l’INFN contribuisce in modo essenziale attraverso il Laboratorio di Acceleratori e Superconduttività Applicata (LASA) di Milano che realizzerà le cavità risonanti al niobio. Questi componenti di alta tecnologia, realizzati con il contributo dell’industria italiana (ZANON) sono impiegati anche dall’European XFEL in Germania e dalla European Spallation Source (ESS) in Svezia e saranno installati al CERN nell’evoluzione di LHC, che si chiamerà HiLumi LHC.
“Recentemente il Fermilab ha sviluppato nuove tecniche di trattamento superficiale che possono migliorare ancora le prestazioni delle cavità di accelerazione, che abbiamo sviluppato. Una dimostrazione di come la condivisone delle competenze porti a nuove opportunità su cui impegnarsi” aggiunge Carlo Pagani, ricercatore del LASA dell’INFN di Milano. L’obiettivo di PIP-II è di raddoppiare l’energia raggiunta dal suo predecessore e produrre un fascio di protoni di oltre 1 megawatt, circa il 60 percento più alto rispetto ai complessi di acceleratori esistenti. Una volta operativo, PIP-II diventerà il cuore del complesso di acceleratori del Fermilab e fornirà il fascio di protoni per alimentare un vasto programma di ricerca in fisica delle particelle che si svilupperà nell’arco di alcuni decenni. Tra gli esperimenti di punta vi sarà DUNE una collaborazione scientifica a cui partecipano oltre 30 paesi, tra cui l’Italia con un contributo rilevante, e che sarà uno dei più grandi esperimenti sull’oscillazione dei neutrini. Questo fenomeno è stato osservato per la prima volta, in modo diretto, dall’esperimento Opera che ha visto la comparsa di neutrini di tipo tau dal fascio di soli neutrini muonici prodotto al CERN e inviato a 700Km di distanza ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN.