“Upconversion”, nuova tecnica per stampe 3D: progetti complessi in minor tempo

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Si chiama Upconversion, è una nuova tecnica di stampa 3D che potrebbe velocizzare notevolmente il processo di realizzazione degli oggetti. Descritto sulla rivista Nature, questo nuovo approccio e’ stato sviluppato dagli ingegneri dell’Universita’ di Stanford e dell’Universita’ di Harvard. Il team, guidato da Dan Congreve, ha elaborato un metodo per stampare oggetti in tre dimensioni all’interno di un volume stazionario di resina. Il prodotto finale, spiegano gli autori, e’ completamente supportato dalla resina, per cui il materiale puo’ essere aggiunto da qualunque angolazione. Questo elimina la necessità di strutture di supporto e permette progetti più complessi con un notevole risparmio di tempo.
“Molti insetti sembrano essere molto vulnerabili alle pressioni umane, il che e’ preoccupante poiche’ il cambiamento climatico peggiora e le aree agricole continuano ad espandersi – ha dichiarato Charlie Outhwaite dell’UCL Center for Biodiversity & Environment Research, UCL Biosciences e autore principale – i nostri risultati evidenziano l’urgenza di azioni per preservare gli habitat naturali, rallentare l’espansione dell’agricoltura ad alta intensita’ e ridurre le emissioni per mitigare il cambiamento climatico. La perdita di popolazioni di insetti potrebbe essere dannosa non solo per l’ambiente naturale, dove gli insetti spesso svolgono ruoli chiave negli ecosistemi locali, ma potrebbe anche danneggiare la salute umana e la sicurezza alimentare, in particolare con la perdita di impollinatori. I nostri risultati potrebbero rappresentare solo la punta dell’iceberg poiche’ ci sono prove limitate in alcune aree, in particolare nei tropici che abbiamo riscontrato riduzioni piuttosto elevate della biodiversita’ degli insetti nelle aree piu’ colpite”. Il team ha confrontato la biodiversità degli insetti in diverse aree a seconda di quanto sia intensiva l’agricoltura nell’area, nonché di quanto riscaldamento climatico storico abbia subito l’area locale. Hanno scoperto che nelle aree con agricoltura ad alta intensita’ e notevole riscaldamento climatico, il numero di insetti era inferiore del 49% rispetto alla maggior parte degli habitat naturali senza riscaldamento climatico registrato, mentre il numero di specie diverse era inferiore del 29%. Le aree tropicali hanno registrato i maggiori cali della biodiversità degli insetti legati all’uso del suolo e ai cambiamenti climatici.