Università, Sbarra (Cisl): Serve una svolta negli investimenti e nel lavoro

52
In foto Luigi Sbarra

“Quello che serve all’Italia, ma che ancora non si vede in manovra, è una strategia di sviluppo che faccia leva sul riscatto delle realtà più deboli e sulle grandi potenzialità industriali e dei servizi inespresse delle aree sottoutilizzate”. Lo ha detto Luigi Sbarra, segretario generale aggiunto Cisl, a Napoli, in occasione della giornata di chiusura della terza edizione della Active school jobs, promossa dal Movimento cristiano lavoratori. “Occorre garantire qualità e quantità degli investimenti al Sud – ha affermato – con progetti capaci di stimolare capitale privato, occupazione di qualità, produttività e integrazione sociale”. “Va dato un forte impulso alla convergenza partendo dal protagonismo degli asset pubblici nazionali come Enel, Ferrovie, Anas, Cassa depositi e prestiti – ha aggiunto – Bisogna rispondere con autorevolezza alle tante vertenze meridionali e nazionali che, se non gestite adeguatamente rischiano di portare alla desertificazione intere aree, con effetti devastanti su tutto il Paese”. “Al Governo chiediamo una svolta – ha proseguito – troppo deboli, fin qui, le risorse e gli strumenti messi in campo. Va pensata una nuova governance pubblica dello sviluppo nazionale che, senza derive dirigistiche, assicuri l’indirizzo alla politica industriale e di coesione attraverso un metodo realmente partecipato e concertato dalle parti sociali”. “Al netto degli annunci, ci misuriamo con una Legge di Bilancio ancora insufficiente per qualità e intensità d’intervento – ha sottolineato – Mancano investimenti su infrastrutture materiali, digitali e sociali, non ci sono adeguate risorse sulle politiche industriali e occupazionali, non si dà la giusta centralità all’innovazione e alla necessità delle piccole e medie imprese di accedere a leve di sviluppo 4.0”. “Uguale debolezza si rileva sul fronte sociale, dei servizi, della terza età e del pubblico impiego – ha evidenziato – alcune che vanno colmate subito, a partire dai lavori delle commissioni parlamentari”. “Per questo la Cisl conferma la propria mobilitazione, e assieme a Cgil e Uil – ha concluso – scenderà in piazza a Roma il 10, 12 e 17 dicembre per invocare la discontinuità necessaria all’equità sociale e alla ripartenza del Paese”.