Università Parthenope, vinto il premio internazionale Atlas

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L’Università Parthenope vince il premio internazionale Atlas. Il prestigioso riconoscimento internazionale è promosso da Elsevier, azienda specializzata nel settore della scienza e della salute, ed è assegnato da una commissione composta da esperti delle Nazioni Unite ai progetti che possono migliorare l’ambiente e la vita delle persone, fornendo soluzioni innovative.
Lo studio, effettuato dai professori Sergio Ulgiati, Massimiliano Lega e Nicola Massarotti, ha stimato i benefici che apporta il verde nelle città, calcolando che gli alberi urbani valgono 1,2 milioni di dollari per km quadrato.
Nel dettaglio, il valore medio dei benefici della vegetazione urbana già esistente nei dieci sistemi urbani di grande dimensione presi come oggetto dell’indagine (New York, Città del Messico, Mosca, Pechino, etc), è stato stimato in 482 milioni di dollari/anno per la riduzione o l’assorbimento di inquinanti come Co, No2, So2, Pm10 E Pm2.5; in ulteriori 11 milioni di dollari/anno per il minore deflusso di acqua piovana nei sistemi fognari; in 0,5 milioni di dollari/anno per il risparmio energetico nel condizionamento termico degli edifici e infine in 8 milioni di dollari/anno per l’assorbimento di Co2.
Tali benefici potrebbero aumentare dell’85% se le aree potenzialmente forestabili identificate nello studio venissero coperte da adeguata vegetazione arborea. Lo studio stima, con riferimento al 2016 e ai 722 milioni di popolazione urbana delle 40 città più popolose del mondo, che il 10% della popolazione del pianeta potrebbe beneficiare in tempi brevi della realizzazione di piani di conservazione della natura nei loro luoghi di vita e lavoro.
Il lavoro è stato effettuato in collaborazione con il prof. Ted Endreny della Syracuse University di New York, durante il suo periodo di permanenza alla Parthenope. Al lavoro hanno collaborato attivamente gli studenti dell’Università, sia afferenti al Dottorato “Ambiente, Risorse e Sviluppo Sostenibile” (Remo Santagata e Renato Rallo), sia della Laurea Triennale in Scienze Biologiche (Angela Perna e Carmine De Stefano).