Unione Industriali Napoli, la formazione? Un diritto ma anche un investimento

166

Più capacità, più esperienza, più professionalizzazione, anche e soprattutto in direzione delle competenze abilitanti per l’utilizzo delle nuove tecnologie. La formazione permette di conseguire questi obiettivi, è un investimento per le imprese e per i lavoratori, un valore aggiunto indispensabile per competere nel moderno mercato globale. Lo ha spiegato Maurizio Capotorto, Vice Presidente alle Relazioni Industriali di Unione Industriali Napoli, nel corso di un incontro svoltosi a Palazzo Partanna, sede dell’associazione imprenditoriale, mercoledì 28 novembre. La previsione del diritto soggettivo alla formazione ha costituito una delle novità più significative e qualificanti introdotte dall’accordo 26 novembre 2016 per il rinnovo del Ccnl dell’Industria Metalmeccanica e della Installazione di impianti. L’incontro, promosso insieme a Federmeccanica dall’Unione tramite il suo Gruppo Tecnico Relazioni Industriali e le Sezioni “Industria Metalmeccanica” e “Impianti, Facility Management e Global Service”, presiedute rispettivamente da Simona Capasso e Crescenzo De Stasio, ha messo a fuoco gli aspetti applicativi dell’accordo, nonché le attività della Commissione Paritetica Nazionale sulla Formazione.
“Proprio perché la formazione è una necessità per le imprese e i lavoratori”, ha sottolineato il Direttore all’Education di Federmeccanica, Sabrina De Santis, “c’è bisogno dell’impegno di tutti, istituzioni comprese, che devono supportarla, ad esempio con strumenti come il credito d’imposta”.
E che lo sforzo debba essere condotto su larga scala lo dimostra anche un dato, evidenziato dal Presidente di Fondimpresa, nonché Delegato alla Formazione di Unione Industriali Napoli, Bruno Scuotto. “La realizzazione dei corsi di formazione avviene per circa il 75% dei casi sotto la spinta dell’offerta. Occorre, se non ribaltare, quanto meno equilibrare questa situazione. Ma, per dare impulso alla domanda, serve un’opera di sensibilizzazione e di diffusione della cultura formativa. In tal senso, il riconoscimento del ccnl può favorire, finalmente, l’attuazione di un diritto previsto dalla Costituzione”.
Sono seguite le testimonianze di aziende che hanno già programmato, avviato o realizzato attività formative inerenti il nuovo istituto contrattuale del diritto soggettivo alla formazione. Tra gli altri Daniella Massotti (Leonardo), Renata Monaco (Hitachi Rail Italy), Eiro Maria Nargiso (Gce).