Sofferenze ancora in calo di 13 miliardi di euro, ma prestiti alle imprese fermi al palo. In altre parole: pulizia dei bilanci dai crediti deteriorati e zero rischi sul versante di nuovi finanziamenti, cresciuti solo dello 0,43 per cento. Con un consequenziale allarme liquidità per le aziende costrette a pagare bollette energetiche particolarmente salate. È la sintesi del primo semestre 2022 delle banche italiane che si potrebbe riversare sull’economia reale, soprattutto sulle attività imprenditoriali. Lo stock di prestiti alle aziende rimane sostanzialmente fermo, passando da 666 miliardi di giugno 2021 a 669 miliardi di quest’anno. Sul fronte delle sofferenze si è registrata un’ulteriore riduzione, con l’ammontare crollato da 48 miliardi a 35 miliardi (meno 27 per cento) in 12 mesi. Sono le novità principali che emergono dal rapporto mensile sul credito realizzato dal Centro studi di Unimpresa.