I dati sulla fatturazione elettronica dei primi nove mesi del 2024, rielaborati dal Centro studi di Unimpresa, forniscono, inoltre, un quadro dettagliato dell’andamento economico territoriale in Italia. Tra le regioni che registrano una crescita significativa spicca la Campania, che ha visto un incremento del 3,5%, pari a 3,7 miliardi, raggiungendo un totale di 111,1 miliardi. Anche la Sicilia ha mostrato un andamento positivo, con una crescita del 4,2% che ha portato il valore complessivo a 64,7 miliardi, con un aumento di 2,6 miliardirispetto al 2023. La Calabria ha registrato un incremento del 3,4 %, equivalente a 568 milioni, attestandosi a 17,2 miliardi. La Puglia, con un aumento del 2,1%, ha guadagnato 1,3 miliardi, per un totale di 65,2 miliardi, mentre la Basilicata ha mostrato una crescita del 2,2%, pari a 199 milioni, raggiungendo i 9, 1 miliardo. Anche l’Abruzzo ha registrato una lieve crescita dello 0,7%, con un aumento di 207 milioni, per un totale di 28,7 miliardi. Il Trentino-Alto Adige ha segnato un progresso più contenuto, pari allo 0,3%, con un aumento di 204 milioni e un valore totale di 60,9 miliardi. Il Friuli-Venezia Giulia ha registrato un incremento dello 0,8%, portando il totale a 32,7 miliardi, con una crescita di 259 milioni. L’Umbria ha chiuso i primi nove mesi con un incremento dell’1,3%, equivalente a 354 milioni, raggiungendo i 28 miliardi, mentre la Toscana ha visto un aumento dell’1,4%, pari a 1,6 miliardi, attestandosi a 117,3 miliardi. D’altro canto, diverse regioni hanno registrato cali significati. Il Lazio ha subito la contrazione più marcata in termini assoluti, perdendo 12,5 miliardi rispetto al 2023, con un calo del 3,2% che ha portato il valore complessivo a 379,6 miliardi. La Liguria ha registrato il calo percentuale più grave, pari a -18,5%, equivalente a 8,9 miliardi, chiudendo a 39,1 miliardi. In Lombardia, la regione con il valore più alto di fatturazione elettronica, il calo e stato meno pronunciato, ma comunque rilevante, con una flessione dello 0,8%, pari a 5,6 miliardi, per un totale di 723,8 miliardi. Il Piemonte ha subito una contrazione del 2,9%, perdendo 4,5 miliardi e attestandosi a 149,2 miliardi, mentre il Veneto ha visto una rilasciata dell’1,4%, pari a 2,8 miliardi, con un valore complessivo di 204,2 miliardi. Anche l’Emilia-Romagna ha registrato una flessione dell’1,4%, perdendo 2,9 miliardi, per un totale di 200,7 miliardi. Le Marche hanno visto una contrazione dell’1,1%, con una perdita di 473 milioni, attestandosi a 41,3 miliardi, mentre la Valle d’Aosta ha subito un calo del 2,6%, pari a 127 milioni, chiudendo a 4,8 miliardi. Il Molise ha mostrato una stabilità pressoche totale, con una variazione minima del -0,2%, pari a una perdita di 9,8 milioni, per un valore complessivo di 5 miliardi. Infine, la categoria «Altro», che include transazioni non direttamente attribuibili a una specifica regione, ha registrato una contrazione del 5,8%, pari a 5,8 miliardi, scendendo a 94,3 miliardi.