Un’estate infuocata, e non soltanto per il clima. Ma l’autunno e l’inverno rischiano di essere infernali

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(Imagoeconomica)

Il Presidente della Repubblica giovedì ha sciolto le camere. Solo per ricordo, questo provvedimento che il primo cittadino è stato costretto a adottare, è l’ultimo degli atti di sua competenza a cui si sarebbe augurato di dover ricorrere. È quello attuale uno di quei momenti in cui chi è al timone di qualsiasi tipo di imbarcazione deve infilare la testa nel frigorifero. Non solo per il caldo che sta bruciando soprattutto in Occidente, quanto per la complessità in senso generale che connoterà per l’Italia il periodo appena iniziato fino alla composizione di un nuovo governo. La forma di operatività di quello dimissionario sarà paragonabile alla stessa messa in pratica da “color che son sospesi”: se non si concreterà in una sorta di raccolta degli attrezzi per l’interruzione imprevista di un lavoro, differirà di poco. Intanto il mondo continuerà a girare e a assistere alle sciagure umane, particolarmente numerose nonché eterogenee, che non danno segno di voler abbandonare la scena. Qualche eccezione, seppure estemporanea, ogni tanto fa capolino, facendo prendere una boccata di ossigeno a quasi tutti gli inquilini del condominio mondo. Anche se non bastano, tali eventi aiutano a andare avanti, pur non essendo acqua in quantità sufficiente a togliere la sete. Così giovedì si è sbloccata in buona parte la vicenda del grano fermo nei porti dell’ Ucraina. Non è una operazione di piccola portata perchè permetterà a una parte non trascurabile del mondo animale di sopravvivere. Tale risultato non è arrivato come un fulmine a ciel sereno, nè è stato raggiunto linearmente. È servita la mediazione del Premier turco Erdogan e, almeno per questa volta, deve essergli tributato onore al merito da parte di chi dipendeva dallo sblocco accennato per questioni di mera sopravvivenza. Non così è successo per la ripresa dell’attività del gasdotto Nord Stream. Ha ripreso a erogare appena completati i lavori di manutenzione e ha portato nei depositi del Paese una quantitá superiore a quella che riversava prima del fermo. É stato un cucù piu che gradito ma, conoscendo il modo di agire di chi lo ha attuato, non si riesce comunque a stare completamente sereni. Non c’è due senza tre anche per i fatti di particolare importanza e è così che la signora presidente della BCE ha annunciato un primo aumento del tasso dell’euro a stretto giro, pari allo 0,50 per cento che se in tempi normali sarebbe potuto essere considerato di poco conto, al momento deve essere valutato notevole, riprendendo il suo corso fisiologico dop una permanenza forzata alquanto lunga sul livello zero. La miscellanea appena descritta, per quanto strano possa sembrare al suo impatto, manda, seppure da prendere con prudenza, anche segnali positivi, non fosse altro che per l’effetto aspettative che genera. Tale comportamento è considerato importante dagli economisti di ogni scuola e tenuto nel dovuto conto nel predisporre le ipotesi di lavoro che gli stessi vanno a elaborare, anche se non è quantificabile se non a spanne. La borsa in generale e il mercato degli idrocarburi in particolare sono pesantemente condizionati da esso. Nella particolare fattispecie è molto probabile che i tre eventi vengano considerati dalla totalità dei soggetti economici europei e non solo, come un viatico verso il ritorno a un modo di vivere normale. Ciò che invece frena o quanto meno tenta di farlo, tale atteggiamento costruttivo dell’intera popolazione, è il ritorno alla carica generalizzato di ciò che ha dato il via al prologo del Giudizio Universale ancora in scena nel teatro del mondo: il virus e la conseguente pandemia. A tutt’oggi continua a fare vere e proprie stragi di esseri umani e non accenna nemmeno a rallentare la sua marcia funesta. Quel che è peggio è che tale problema, fino all’ invasione dell’Ucraina, è stato sotto l’osservazione che merita. Nel villaggio si dice, per sdrammatizzare, che se uno si è dato una martellata su un dito, ha bisogno di qualcuno che gliene dia un’altra, più forte, su un piede. In tal modo quell’ infortunato dovrà spostare la sua attenzione dall’arto superiore a quello inferiore. Nonostante il problema sia ancora ben distante dalla soluzione, questo flagello deve essere tenuto nella dovuta considerazione non solo per quanto sta attentando alla salute pubblica, anche perché è una pesante palla al piede della ripresa economica: ore di lavoro perse, impastoiamenti di ogni genere dei processi produttivi e avanti di questo passo. Quella che è iniziata da circa un mese sarà un estate da ricordare sotto ogni punto di vista: torrida se considerata in chiave climatica, infuocata sotto l’aspetto economico politico. Per quanto riguarda l’autunno, che sarà iniziato solo da qualche giorno quando gli italiani andranno alle urne, dal punto di vista metereologico si può azzardare poco. Non così per quanto concerne l’aspetto socio economico. Sarà a temperatura di fusione di un qualsiasi metallo e, fin qui, transeat.
La vicenda si complica quando si afferma che lo stesso precederà un inverno più che freddo in tutti i sensi. Con l’augurio che non finisca con il trasformarsi in un vero e proprio inferno.