Una volta eravamo tutti Charlie Hebdo

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Irridevano la religione e li hanno uccisi. Adesso vorremmo farlo noi perché i morti in copertina sono nostri. La satira francese è troppo ermetica o anche questa volta hanno esagerato? Dopo l’indignazione generale spiegano che è una provocazione. Non irridono chi è rimasto sotto le macerie, ma la nostra dabbenaggine o complicità – su cui, infatti, sta indagando la magistratura – di affidare ai soliti speculatori la sicurezza di abitazioni e monumenti. L’antico campanile della torre civica di Amatrice ha resistito alle scosse perché nel XIII secolo non si impastava la sabbia col cemento. Si costruiva onestamente. Forse i familiari delle vittime dovrebbero prendersela con i responsabili, ma sarebbe un’ecatombe. È più prudente inveire contro i vignettisti.

 

Ignazio Marino sghignazza

Nell’epoca dei ciarlatani, nonostante alle prime armi, i campioni sono loro. Tanto di cappello. I neofiti della politica hanno raggirato i vecchi marpioni e si sono appropriati del Campidoglio. Si sapeva che sono incapaci. Ma importante era che né destra né sinistra governassero. Se non si cambia l’ingenua e improvvida legge elettorale vincerà sempre il terzo e ce li troveremo a Palazzo Chigi. Gli altri hanno creato mafia-capitale, dice l’elettore infuriato che vuole distruggere il passato. E poi ci scandalizziamo perché l’ISIS ha raso al suolo Palmira, Mosul e Ninive in modo che non sopravviva neppure il ricordo delle civiltà precedenti. Il futuro non può essere più triste del presente. Invece, al peggio non c’è fine. Nascono per la rabbia degli sprovveduti le catastrofi dell’umanità. Guerre, dittature, carestie, lutti, miseria li decidiamo noi. Era meglio tenerci Marino. Se ne accorgerà anche lei, Santità.

 

Sì cercano gli eroi anziché i responsabili

Case fatte di sabbia più che di cemento. Ci sono solo vittime e familiari inconsolabili. Promesse, lacrime, ipocrisia e banalità. Le note sono appena sette, ma le melodie infinite. Le parole, invece, sono tante, ma si ripetono sempre le stesse. Ormai il terremoto è un palcoscenico in cui c’è chi soffre e chi si esibisce. Se ci volessimo bene davvero, e non solo in occasione dei sismi, risolveremmo tutti i nostri problemi. Ci pensate, 60 milioni di buone azioni al giorno? Purtroppo molti credono più intelligente l’egoismo e più conveniente rubare. Che sciocca Madre Teresa di Calcutta. Anziché sfruttare il proprio carisma per arricchirsi, ha dedicato la vita ai poveri e agli infelici. Alla fine non ci ha guadagnato nulla. L’hanno fatta solo santa.

Tra cento anni grideremo al genocidio

Nessuno alza un dito né la voce per fermarlo. Neppure il Papa. Anzi, pur fingendo di scandalizzarci, ci voltiamo dall’altra parte. I curdi non hanno diritto a una patria e neppure alla vita. Sono trenta milioni, ma a poco a poco, con pazienza, riusciremo a eliminarli. Così va per ora la democrazia in Europa. La tutela dei diritti dell’Uomo è solo enunciata. Poi, chi comanda fa come vuole. La Francia se la prende col burkini perché la libertà è a seno nudo. Gli altri sono barbari. Possiamo indispettirli per poi piangere i loro attentati. Anche a Parigi si propone una riforma costituzionale, ma senza referendum. La libertà è solo ariana, come un tempo. Si litiga attorno a molti confini e talvolta si uccide. Russia contro Georgia, Azerbaijan contro Armenia, Turchia contro tutti. Ognuno ha le proprie ragioni. Bruxelles e Strasburgo sono arbitri inutili. Non fischiano nemmeno più. Comandano ragionieri e burocrati.

Lorenzin for President

Finalmente i 5 Stelle parlano di incompetenza. Ma non della loro, che è incalcolabile. Per la prima volta da quando è ministra ha preso un’iniziativa utile. Ha ricordato che non siamo al mondo per fare quattrini, né per apparire in tv e neppure per trastullarci con gli organi genitali sterili, ma per riprodurci. Uno stimolo più efficace degli 80 euro. Avevamo dimenticato che la fertilità ha un limite. Ed è scoppiato il finimondo, da destra e sinistra, da ignoranti e intellettuali, da chi crede di avere il monopolio della saggezza. Era più apprezzata quando sembrava che non esistesse. Se l’Italia è più in crisi degli altri è perché siamo contro qualsiasi proposta dell’avversario, Soprattutto se sensata. Meglio distruggere che costruire. Così siamo tutti uguali. Brava Lorenzin. Lei è migliore. Non faccia marcia indietro. Ha difeso la maternità, che esalta la dignità della donna e assicura il futuro al paese. Dovrebbe andarne orgogliosa. Invece si piegherà ai mediocri.

 

Non sempre le disgrazie sono inutili

Ci vuole ogni tanto un terremoto che faccia qualche centinaio di morti. Solo così gli italiani possono dimostrare un briciolo di umanità. Poi, con un sms di 2€ mettiamo in pace la coscienza. Anche le bombe su Aleppo forniscono commoventi immagini di bambini feriti e soli al mondo. Li per li, così piccoli e indifesi, vorremmo adottarli tutti. Ma se sopravvivono, diventeranno immigrati molesti che tolgono il pane dalla bocca degli italiani. Le tragedie servono a farci sentire migliori. Ma non troppo a lungo. Siamo solidali solo nel momento in cui accadono. L’indomani è un altro giorno e qualcuno coglierà l’occasione per arricchirsi.

 

Le mie riflessioni sono al di sopra delle ideologie e dei partiti. Se ti piacciono, divulgale, trasmettendole ai tuoi amici. Se, invece, non ti interessano o addirittura ti disturbano, non avere l’imbarazzo di farmelo sapere francamente con una email di risposta.

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o la borsa o la vita

Un caro saluto, Roberto Tumbarello