Una poltrona fatta a mano
per il Papa “sedentario”

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«Credo che la mia penitenza più grande siano i viaggi. Non mi piace viaggiare. Sono molto attaccato al mio habitat, è una nevrosi», ha confessato Papa Francesco in una «Credo che la mia penitenza più grande siano i viaggi. Non mi piace viaggiare. Sono molto attaccato al mio habitat, è una nevrosi», ha confessato Papa Francesco in una recente intervista alla tv messicana Televisa. Ovviamente il Santo Padre continua a viaggiare lo stesso: per esempio questo sabato, 21 marzo, sarà in visita a Napoli. Ed ecco che l’arcivescovo del capoluogo campano, cardinale Crescenzio Sepe, ha preso lo spunto dall’estemporanea confessione televisiva per preparare, insieme con Vittorio Pappalardo, titolare della Vittorio Pappalardo VIP, industria artigiana di Napoli, un regalo davvero insolito per il Pontefice «sedentario»: una poltrona per ufficio. Ma non una poltrona come le altre, se non altro perché sulla spalliera reca ricamato lo stemma papale con le chiavi decussate di San Pietro e il motto «Miserando atque eligendo» e, sul retro, il nome «Francesco». Si tratta di un pezzo d’arredamento molto particolare, interamente fatto a mano, come tutti quelli che escono dall’azienda di piazza Sant’Onofrio, leader nelle poltrone da lavoro al tavolo, personalizzate, rispondente a caratteristiche ergonomiche tali da alleviare i sintomi di affaticamento posturale della colonna vertebrale che derivano dal prolungato stazionamento alla scrivania. Il Papa ne trarrà beneficio nelle sue faticose giornate di lavoro nella Casa Santa Marta, in Vaticano. «Nel creare la poltrona per la scrivania di Sua Santità, sono partito dalla nostra poltrona Senior Top-Class/Plus», racconta Pappalardo, «adattandola al peso e all’altezza dell’illustre personaggio che dovrà accogliere, un normotipo di 1,70 metri di altezza per 75 chilogrammi di peso. Ho scelto un rivestimento semplice, come nello spirito di Francesco: un canapa grezza, naturale, che veniva usata anticamente per la realizzazione del saio dei monaci. Per la sua robustezza, già nel 1700 questo tessuto era impiegato anche per le pale dei mulini a vento e per le vele delle navi, tanto che ancor oggi è presente sul veliero Amerigo Vespucci, la nave scuola della Marina militare italiana». Il maestro artigiano Pappalardo ormai ha servito un vasto parco di personaggi illustri. Famosa è rimasta la scena dell’ordine che, in abito nero e guanti bianchi, impartì a Giorgio Napolitano («Presidente, si collassi!»), inginocchiandosi ai lati della poltrona costruita per il capo dello Stato: soltanto l’inclinazione all’indietro di 16 gradi, con il peso del corpo che si scarica per intero sullo schienale, gli consentiva di registrare i meccanismi sotto il sedile. Nel corso degli anni Pappalardo ha messo comodi sulle sue poltrone molti Vip: l’arcivescovo Crescenzio Sepe; il prefetto Alessandro Pansa, capo della polizia; l’economista Prof. Giancarlo Elia Valori; l’allora presidente della Confindustria, Emma Marcegaglia, e il suo vice, Enzo Boccia; il questore Santi Giuffré; il comandante della Nunziatella, colonnello Filippo Troise. E poi Augusto Minzolini, all’epoca direttore del Tg1, e il suo vice Gennaro Sangiuliano; i direttori del Messaggero, Virman Cusenza; di Panorama, Giorgio Mulè; del Denaro, Alfonso Ruffo; del Tempo, Roberto Arditti; il regista Michele Placido; gli attori KimRossi Stuart, Filippo Timi e Francesco Scianna.