Una giornata particolare

in foto coda al Consolato russo per le elezioni

Ieri, domenica, per una parte consistente della popolazione mondiale, è stato tutt’altro che un giorno di riposo. Non è possibile paragonarla a quella descritta da Ettore Scola nel film intitolato come questa nota sul finire degli anni ’70.La baracconata inqualificabile delle elezioni in Russia, messa in scena in maniera da far scomparire quelle cinesi, è stata organizzata dal pagliaccio triste e, più precisamente, tristo, chiamato Putin. Il nome al mondo e quello all’attività circense di quel figuro coincidono e non ha creato nessun appeal. Quanto è accaduto era più che scontato, della serie “quando la realtà supera l’immaginazione”. Con il sarcasmo che meritano l’operato suo e dei suoi adepti, si potrebbe definire la banda del Cremlino lodevole per la parsimonia usata per l’occasione, non avendo ritenuto necessaria l’affissione dei manifesti elettorali dei “candidati”. Gli stessi sono da definire più correttamente “teste di legno”, perche si sono prestati a interpretare il ruolo ridicolo, se non da definire più appropriatamente pietoso, di competitor di paglia dello zar confermato, aspirante a rimanere a vita nella sua posizione. Non può esserci altra spiegazione plausibile se non la convinzione di ricevere lo stesso trattamento che quel macellaio ha riservato ai suoi avversatori perchè sia più che determinato a non alzarsi dalla poltrona. Quello scherzo della natura difende con le unghie e con I denti il suo incarico perché In qualità di semplice tiranno in pensione sarebbe accoppato al più tardi il giorno successivo del suo collocamento a riposo. Diversi altri eventi sono accaduti o hanno preso il via nella stessa giornata. Uno per gli italiani è stato particolarmente rilevante, affinché la parte di essi che ormai da tempo diffonde previsioni catastrofiche sul Paese, rifletta meglio prima di fare alcune affermazioni. Dall’altra parte, gli italiani che si attivano affinché la nave Italia arrivi in porto sana e salva, fa sapere ai rimanenti che, se continuano a vedere solo buio anche quando nel cielo compare qualche raggio di sole, possono fare a meno senza alcun problema di pronunciarsi. Sarà sufficiente da solo il loro silenzio perché il tutto possa procedere regolarmente.
Volendo andare a fondo del significato del termine “tutto” per l’occasione, quella parola deve essere intesa come la somma di tutte le scorrettezze messe in campo da quegli elementi con il loro comportamento. Ancora ieri ha iniziato a essere operativo in maniera sistematica il Piano Mattei, abbozzato dal Professor Mario Draghi durante la sua Presidenza del Consiglio. Senza ritornare sulla descrizione della visione di quell’ Economista del problema energetico italiano e non solo, quanto anche degli altri paesi della UE e del resto del Continente. Domenica la Premier Meloni è stata in Egitto, a Il Cairo, insieme alla Commissario UE Von der Leyen insieme a altri ministri di paesi della Casa Comune. Erano presenti a accoglierli, insieme al Presidente al Sasi, rappresntanti di altri paesi africani coinvolti in quel Piano. È stato l’inizio della collaborazione fattiva e continuativa non solo tra Italia e Egitto, ma anche tra Europa e Africa. Più precisamente, la partecipazione allo stesso livello nella combine che presto siederà al tavolo delle trattative.
La prima constatazione positiva da fare opportunamente è che nella stessa non si intravede il benchè minimo riferimento a forme di neocolonialismo. Succederà così che l’Italia si dovrà preparare a gestire il ruolo di punto di arrivo dei metanodotti che hanno origine sulla parte nord del Continente Antico. Quelle condotte usciranno dalle acque sulle coste a Sud della Penisola e quindi della UE. È quella una posizione strategica per il Paese e per il suo futuro. Non sono necessarie altre aggiunte se non il riferimento a un episodio ripotato in uno dei vangeli. È quello della pietra scartata da alcuni muratori- l’ Italia che in un tempo passato era stata messa in panchina da alcuni paesi della UE- attualmente è in procinto di essere considerata da questi ultimi al pari di una testata d’angolo.Sarebbe ora e tempo, essendo stata l’Italia il luogo dove, molti anni orsono, iniziò la costruzione della EU e non è poco.