Una battaglia senza esclusione di colpi: le emozioni di un Roma-Napoli a reti bianche

114

9^ Giornata di Serie A
Stadio: Olimpico
Marcatori (Assist): –
ROMA (4-2-3-1): Rui Patricio; Karsdorp, Mancini, Ibanez, Vina; Veretout, Cristante; Zaniolo, Pellegrini, Mkhitaryan; Abraham
NAPOLI (4-3-3): Ospina; Di Lorenzo, Rrahmani, Koulibaly, Mario Rui; Anguissa, Fabian Ruiz, Zielinski; Politano, Osimhe, Insigne

Si ferma ad otto il numero di successi consecutivi in campionato degli azzurri, che conquistano un prezioso punto in un Olimpico incandescente, al termine di uno scontro ad altissimo voltaggio. Il match, molto fisico ed ostico per il Napoli, ha mostrato fin da subito una Roma animata da una forte voglia di riscatto.
L’umiliazione subita in casa del Bodø/Glimt ha alimentato i decibel edel tifo ed il coraggio degli uomini di Mourinho, che hanno subito tentato di mettere sotto il Napoli, avversario ideale per redimersi in grande. La prima conclusione pericolosa è di Pellegrini, Koulibaly si oppone col fisico al mancino avversario e devia in angolo. Risponde il Napoli al 13’ con Osimhen, innescato in profondità dal lancio di Rui, anche la conclusione del 9 viene deviata dalla difesa avversria. Gli azzurri non riescono a superare con mestiere il feroce pressing avversario e sbagliano a più ripresa nelle uscite palla al piede. Al 12’ Veretout non è in grado di sfruttare il possesso ottenuto, mentre al 28’ Cristante, scippando il pallone ad un irriconoscibile Zielinski, innesca abilmente Abraham verso la porta. L’inglese spreca una clamorosa occasione, a tu per tu con il Patron Ospina, ed il risultato non muta. I partenopei optano per una costruzione più diretta dell’azione, pescando Osimhen in profondità, ma la prima grande occasione nasce dal tiraggir di Capitan Insigne al 43’, che termina alto sopra la traversa.
Si conclude con un crescendo degli azzurri un primo tempo combattuto, tra due squadre vive e determinate, mai dominate dall’avversario. Nondimeno i padroni di casa hanno sfiorato per centimetri un vantaggio parso meritato.

Contatto su Anguissa: non possono certamente mancare degli episodi in una partita così tesa e fisica

Il Napoli conferma per almeno una ventina di minuti la crescita vista nell’ultima frazione di gioco, alzando il ritmo e costringendo i centrali giallorossi a rompere la linea difensiva più volte, ma è solo al 58’ che arriva la prima vera, grande, occasione. Fabian con una magia serve Politano in area di rigore, l’esterno premia l’inserimento di Osimhen servendolo sulla corsa, ma il pallone colpito in scivolata dal nigeriano colpisce in peno il palo e raggiunge i piedi di Rui, la cui conclusione viene deviata da Karsdorp. Da questa azione confusionaria nasce un corner in cui Osimhen svetta di testa colpendo l’esterno della traversa; Rui Patricio era visibilmente pronto a respingere.
La compagine di Mourinho risponde con qualità alla minaccia: prima con un destro al volo di Pellegrini su scodellata di Karsdorp, poi con un colpo di testa a botta quasi sicura di Mancini, che dall’area piccola non riesce a sbloccare il risultato.
Tra cori rivolti all’allenatore di Certaldo, un potenziale rigore sul fallo subito da Anguissa (che avrebbe meritato una review) e le espulsioni di Mourinho e Spalletti si conclude una partita di calcio vera, combattuta da due squadre di vertice che hanno mostrato tutte le loro potenzialità. Il pari sta stretto alla Roma e può far sorridere gli azzurri, sono 25 punti nelle prime 9: uno stop è fisiologico. Prossima tappa: Diego Armando Maradona.