Un dinosauro salvaguarda la nostra privacy

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Privacy, un tema sempre scottante per il mondo del web, ancor di più in questi giorni, che seguono lo scandalo delle foto “a luci rosse” di molte celebrità messe in rete Privacy, un tema sempre scottante per il mondo del web, ancor di più in questi giorni, che seguono lo scandalo delle foto “a luci rosse” di molte celebrità messe in rete da alcuni hacker. A venirci in aiuto, almeno su Facebook, ci pensa un dinosauro blu che per le prossime due settimane (in maniera piuttosto evidente, poi continuerà il suo lavoro in maniera più “discreta”) un dinosauro blu chiederà di eseguire un check-up per valutare quanto siano a rischio le proprie informazioni e, nel caso, apporterà le dovute correzioni. Non si tratta di nulla di troppo intrusivo, il controllo passa attraverso tre step: il controllo delle persone che possono visualizzare i nostri aggiornamenti di stato, chi può vedere la nostra attività sulle diverse app, ed infine chi ha accesso alle informazioni del nostro profilo (ad esempio data di nascita, città natale…). Una volta ultimate queste tre fasi, il Privacysauro ci fornirà un link per controllare il risultato. Secondo il responsabile della privacy di Facebook, Paddy Underwood, si tratta di un programma semplice e di grande utitlità, ma in ogni caso cercherà di venire incontro alle esigenze degli utenti. Il tutto per garantire sì una condivisione, ma in maniera sicura e trasparente. Un primo passo nella giusta direzione – Il Privacysauro serve a tenere sotto controllo le nostre informazioni su Facebook, ma non può certo essere una soluzione ad un problema ben più grande. Di sicuro, però, rappresenta un primo passo, è l’esempio lampante di un’attenzione sempre maggiore che le grandi compagnie che operano sul web stanno pian piano iniziando a mostrare. Le celebrità i cui scatti piccanti sono stati recentemente rubati dai loro iCloud forse avrebbero apprezzato un check-up da parte della Apple. Allo stesso modo, anche a Google potrebbe interessare realizzare un sistema di controllo dei propri device collegati alla rete tramite il nostro account, e soprattutto le nostre e-mail: è così che un hacker entrò in possesso delle foto senza veli di Scarlett Johansson qualche anno fa. Eventuali check-up come questi sarebbero sicuramente utili, ma al momento controllare la propria privacy sul web è piuttosto complicato. Man mano che diamo a grandi compagnie sempre più informazioni sensibili abbiamo sempre più bisogno di avere a disposizione strumenti semplici che rendano semplice proteggerli.