Un bagno nella storia delle Terme Romane di Via Terracina

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in foto le Terme romane di via Terracinia

Sabato 9 e domenica 17 novembre apertura straordinaria delle Terme Romane di via Terracina, Sabato 23 visita guidata per i bambini

di Harry di Prisco

La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli ha previsto l’apertura straordinaria dei luoghi in collaborazione con il Gruppo Archeologico Napoletano. La visite guidate gratuite al Sito Archeologico delle Terme Romane di via Terracina di Napoli verranno effettuate sabato 9 e domenica 17 novembre dalle 09.00 alle 13.00, con turni di visita ore: 10.00 – 11.00 – 12.00. Per prenotare la visita occorre scrivere a info@ganapoletano.it. In occasione dell’apertura straordinaria delle Terme Romane sabato 23 novembre, dalle 11 alle 12, ci sarà una visita guidata gratuita per bambini e bambine, poiché il numero massimo di partecipanti è di 20 occorre prenotare scrivendo a giovanna.baldasarre@cultura.gov.it o prenotazioni@ganapoletano.it (Gruppo Archeologico Napoletano che si occuperà di organizzare il gruppo fino al raggiungimento del numero massimo di partecipanti).
Le terme era uno dei luoghi preferiti dagli antichi romani che qui potevano rilassarsi, incontrare amici, parlare di affari e politica, lavarsi, fare sport e magari guadagnare anche un invito a cena. Gli associati al Gruppo Archeologico Napoletano risponderanno alle domande dei piccoli visitatori, dagli 8 ai 12 anni: “Ma come era fatta una terma ?”; “Da dove arrivava l’acqua per alimentare le vasche ?”; “Come venivano riscaldati gli ambienti ?”. Tutto questo e molto altro sarà possibile scoprirlo partecipando alla visita guidata, sempre gratuita, per bambini al complesso delle terme di via Terracina organizzata dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli.
L’impianto, risalente alla seconda metà del II sec. d.C., era articolato su più livelli ed era probabilmente alimentato dall’acquedotto del Serino. Il piccolo complesso termale, sorto lungo la strada che da Neapolis conduceva a Puteoli, conserva tutto il sistema di alimentazione degli ambienti caldi, nonché gli apparati decorativi pavimentali, caratterizzati da piani pavimentali a mosaico. Proprio su questi l’associazione Gruppo Archeologico Napoletano è impegnata per mantenerne la visibilità, effettuando continui interventi di pulizia. Il complesso termale di via Terracina è stato portato alla luce nel 1939 durante la costruzione della Mostra d’Oltremare. L’edificio, articolato su più livelli, alimentato dall’acquedotto del Serino e costruito prevalentemente in opus vittatum e latericium. Sicuramente posteriori rispetto al nucleo originario sono: il corridoio d’ingresso, in epoca medievale adattato a cisterna, alcuni ambienti forse identificabili come tabernae, e la latrina. Quest’ultima, preceduta da un piccolo vano di disimpegno con volta a botte e resti della vaschetta per le abluzioni, doveva essere coperta da una semicupola e presentare pitture parietali, delle quali oggi non rimangono che poche tracce. Mal conservata è anche la decorazione del pavimento formata da un mosaico a tessere bianche e nere raffigurante due delfini natanti ed un animale marino fantastico. L’illuminazione vi era assicurata dalle cinque finestre che si aprivano nella parete semicircolare. Lungo il perimetro dell’emiciclo corre, il canale di scolo delle acque, continuamente rifornito dalla cisterna attraverso condotti sotterranei, al di sopra del quale erano i sedili in pietra o marmo forati. Diversi erano i percorsi che gli utenti potevano scegliere a seconda delle preferenze o delle esigenze terapeutiche. Quello principale prevedeva varie soste in quattro ambienti riscaldati a varie temperature, quindi la permanenza nel calidarium absidato, con labrum per le abluzioni e la vasca per il bagno caldo, ed infine l’accesso mediante un vano di passaggio al frigidarium con due vasche per i bagni freddi ed un mosaico pavimentale a figure nere su fondo bianco raffigurante animali fantastici, cavalcati o seguiti da figure antropomorfe e delfini agli angoli. Il crollo parziale delle pavimentazioni e la caduta dei rivestimenti parietali hanno messo a nudo gli elementi strutturali connessi alla produzione del calore – i forni laterali – con vani di servizio e alla sua diffusione – le intercapedini al di sotto dei pavimenti e lungo le pareti. Tali ambienti, secondo lo schema noto da Vitruvio, risultano orientati a Sud-Ovest, in modo da poter meglio sfruttare il calore e la luce del sole durante le ore pomeridiane.

Come raggiungere il sito 
L’ingresso al sito archeologico è su via Terracina, di fronte al civico 429, ad angolo con via Marconi, la strada della RAI (come ulteriore punto di riferimento: il Toy’s Center).
• In auto il complesso è facilmente raggiungibile dall’uscita Tangenziale di Fuorigrotta, con possibilità di parcheggio in zona.
• Metro linea 2 per Campi Flegrei o Ferrovia Cumana per Mostra, fermate poste entrambe a circa 1 km dal complesso.
• Servizio Anm: da Piazza Garibaldi, linea bus 151 con fermata fuori l’ingresso della Mostra d’Oltremare (Piazzale Tecchio – Mostra). Periodicità linea 18-21 minuti.
Costeggiare lo stadio sulla sinistra e percorrere via Marconi fino a raggiungere via Terracina: il sito lo si incontra immediatamente sulla destra.