Un anno dalla morte di Almerico Realfonzo: studiosi, allievi e familiari ne ricordano la figura di grande intellettuale e partigiano

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In foto Almerico Realfonzo

di Paola Leoni

Si è svolto il 12 novembre scorso un partecipato webinar dedicato all’anniversario della scomparsa dell’urbanista e scrittore Almerico Realfonzo, organizzato dalla Scuola di Governo del Territorio. Nato a Napoli nel 1927, professore ordinario di estimo nell’Università di Napoli Federico II, dove ha anche diretto il dipartimento di Urbanistica, Realfonzo è stato autore di numerosissimi studi scientifici e innumerevoli piani territoriali, tra cui il “preliminare” del piano regolatore di Napoli, oltre che maestro di generazioni di studiosi e animatore di dibattiti fecondi sui temi della pianificazione territoriale. È stato anche direttore dell’Istituto per la per la Residenza e le Infrastrutture sociali del CNR. Tra le altre cose, ha diretto diverse edizioni del corso “Governo del Territorio” da cui poi è scaturita – in collaborazione con il figlio, l’economista Riccardo, e in seno al Consorzio Promos Ricerche – la Scuola di Governo del Territorio, alla quale oggi aderiscono tante università, il CNR e numerosi altri enti di ricerca e istituzioni. Il percorso umano di Realfonzo fu segnato dall’esperienza giovanile in supporto alla resistenza contro il nazi-fascismo, da lui raccontata negli ultimi anni della sua vita con quattro libri appassionati, editi da Mimesis, che gli sono valsi premi e riconoscimenti, tra cui il premio “Repubblica Partigiana dell’Ossola” e il premio “Capri San Michele Anacapri”.
All’iniziativa in memoria di Realfonzo hanno partecipato autorevoli studiosi, amici e naturalmente i familiari, la moglie Maria Carla, i figli Roberto, Riccardo e Marco, i nipoti. La riflessione su Realfonzo è stata aperta dal professor Edoardo Cosenza, presidente dell’ordine degli ingegneri, che ha sottolineato il grande contributo scientifico di Realfonzo, l’attività a sostegno degli ingegneri italiani e lo straordinario tratto umano, caratterizzato da una signorilità di altri tempi. Gli ha fatto eco il prof. Michelangelo Russo, direttore del dipartimento di Urbanistica della Università Federico II, ex allievo di Realfonzo, il quale ha preannunciato un convegno scientifico sul contributo scientifico del Maestro, da tenersi presso l’Università Federico nel corso del 2021, quando sarà superata la pandemia da Covid-19. La statura scientifica ed umana di Realfonzo è stata anche sottolineata da Maurizio Tira, rettore dell’Università di Brescia e presidente del Centro Nazionale di Studi Urbanistici; in particolare, Tira ha ricordato il rapporto positivo di Realfonzo con i giovani, la sua capacità di ascoltarli e discutere le loro argomentazioni, tratto distintivo del vero maestro. Anche Raimondo Pasquino, già rettore dell’Università di Salerno, ha tessuto le lodi dell’uomo e dello studioso.
All’iniziativa non è mancata la testimonianza della città tanto amata da Realfonzo, Domodossola, dove egli visse un periodo della giovinezza così importante per la sua formazione di uomo, frequentando gli ambienti del collegio “Rosmini” e assistendo alla resistenza contro il nazi-fascismo, offrendo il suo supporto, sino a che gli avvenimenti lo portarono ad assistere alla tragedia di piazzale Loreto, a Milano, con l’estensione dei corpi di Mussolini e della Petacci. Realfonzo si era recato un’ultima volta a Domodossola un mese e mezzo prima di morire, in occasione della presentazione del suo ultimo libro “Il tempo giovane”. Piene di affettuoso riconoscimento e stima profonda sono state le parole di Carlo Bologna, capo della redazione di Novara e Verbania del quotidiano “La Stampa” e dello storico e ricercatore Pier Antonio Ragozza, che era intervenuto anche alla presentazione dell’ultimo libro di Realfonzo. Ha partecipato al webinar anche Gianni Fradelizio, Presidente della associazione partigiani di Domodossola, con il quale Realfonzo era andato in visita ai luoghi della resistenza e alle cascate del Toce in occasione del suo ultimo viaggio nell’autunno 2020. Né è mancato l’intervento del sindaco di Domodossola, Lucio Pizzi, che, impossibilitato a partecipare per una riunione sull’emergenza pandemia, ha inviato una lettera in cui ha portato l’accorato saluto suo e della popolazione di Domo.
Impossibile dare conto di tanti altri interventi e delle molte decine di presenze anche autorevoli di studiosi, allievi e colleghi, tra cui quelle dei professori Emma Giammattei, Stefano Aversa, Luigi Fusco Girard, Massimo Pica Ciamarra, Tullio D’Aponte e della scrittrice Yvonne Carbonaro. Da ultimo, ma certo non meno importante, occorre riferire la testimonianza calorosa e triste degli amici, frequentati tra Napoli e la sua amata Capri, e di tutti i familiari, ben riassunta dall’intervento della quasi ventenne nipote Margherita. Quest’ultima ha riferito di un nonno piuttosto austero e dal carattere non facile, ma straordinariamente ricco di cultura, pieno di umanità, singolare esempio di dirittura morale e tenero nella sua età anziana, fino a quell’ultimo sorriso.
Realfonzo ha continuato a progettare libri e ricerche fino agli ultimi giorni. Tra l’altro, lascia in sospeso un volume su Capri, della cui storia era profondo conoscitore, e una iniziativa su tutte le esperienze di resistenza in Europa, dedicata agli aspetti comuni delle lotte per la libertà e alla necessità di non dimenticare.