Ue, il docente di Pisa Franco Flandoli premiato per la sua ricerca sulla turbolenza dei fluidi

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Il professor Franco Flandoli, ordinario di Probabilità e statistica matematica alla Scuola Normale Superiore, si è aggiudicato un finanziamento europeo di oltre un milione e 700mila euro (1.785.875) per un progetto di ricerca sullo studio dei moti dei fluidi, che sarà svolto interamente presso la Normale – istituzione ospitante – e per il quale si propone di reclutare un team di ricerca con 8 post-doc. Il progetto – Noise in Fluids – ha una durata di 5 anni e prenderà il via ufficialmente dal gennaio 2023.

“Noise in Fluids”, vincitore dell’ultima tornata di bandi ERC Advanced Grant, tra i massimi premi alla ricerca di frontiera assegnati dalla comunità europea, si propone di studiare vari aspetti legati alla turbolenza dei fluidi, per risultati che potrebbero essere applicati a un ampio spettro di fenomeni, come per esempio quelli atmosferici. Innanzitutto, esaminare accuratamente quali modelli di calcolo delle probabilità in fluidodinamica descrivono più realisticamente alcune caratteristiche dei fluidi, per esempio quelli dei cosiddetti strati limite (le porzioni di fluido a contatto e nelle immediate vicinanze di una superficie solida), e quando vi è una presenza di ostacoli; poi trarre varie conseguenze da questa modellizzazione stocastica.

“Un filo conduttore – spiega il professor Flandoli – è capire come la turbolenza dei moti del fluido a piccola scala (si pensi ad una miriade di piccoli vortici) influenzi i moti a larga scala, quelli che hanno il maggior impatto anche pratico e tecnologico; per esempio, una classica intuizione di un matematico studioso di meccanica dei fluidi, Joseph Boussinesq, datata 1877, fu che la turbolenza a piccola scala poteva produrre maggior dissipazione e viscosità a grande scala. Con i moderni metodi di analisi stocastica possiamo studiare più rigorosamente questi fenomeni ed esaminare anche questioni prettamente teoriche ad essi collegate, come l’eventualità che la maggior viscosità appena descritta possa contribuire alla buona posizione delle equazioni di Navier-Stokes in dimensione tre”.