Ucraina, il dialogo non decolla. Ma l’inverno potrebbe raffreddare, oltre le nostre case, anche la guerra

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in foto Vladimir Putin

La tensione internazionale è montata a un punto così alto che gli osservatori, giorno dopo giorno, non sanno più come definire. Si va dal comportamento irresponsabile, all’orgia di potere, alla brama di primato mondiale e a altri complimenti del genere. Essi valgono non solo per Putin, ma anche per i suoi compagni (esistono ancora nel senso politico del termine?) che lo affiancano nel suo esecrabile intento. Certo è che la settimana inizia con la riunione straordinaria dell’ Onu e, nelle stesse ore, con i lavori del consiglio di sicurezza russo. Entrambe sotto un auspicio che definire pessimo rende a mala pena l’idea: l’intensificazione dei bombardamenti su Kiyv e la formulazione di minacce sempre pìù specifiche nei confronti dell’occidente in blocco. Volendo tentare di descrivere gli eventi in corso con il loro vero nome, si fa fatica ancora maggiore a accettare che Mosca si ostini a chiamare l’eccidio e le distruzioni a alzo zero che sta apportando a Kiev ancora “esercitazione militare speciale”. I numeri dell’uno e delle altre sono la conferma più efficace di quanto stia perdendo l’Ucraina e in che modo: torture e uccisioni tra la popolazione civile e distruzione di tutto ciò che è in posizione verticale e che venga a tiro. Queste sono la consegne giornaliere che l’ Armata Rossa da ai suoi soldati. Sarebbe interessante, se si potesse, conoscere quale espressione avrebbe usato il Professor Lombroso per definire la maschera che il portavoce del Cremlino Peskov sfoggia nelle sue apparizioni in pubblico. Per i comuni mortali è comunque qualcosa che sta tra il ghigno forzato dell’Homme qui rit, protagonista dell’omonimo romanzo di Victor Hugo e Joker, l’antagonista di Batman in più di una avventura. Che debba dire: “piacere conoscerla” o che “sta per esplodere un ordigno atomico”, la sua espressione è fastidisamente la stessa. In condizioni del genere ogni previsione sul raggiungimento di un accordo per il cessate il fuoco non va oltre l’ attendibilità di un pronostico sportivo. Le ipotesi di Intervento della Eu, degli Usa e di chiunque abbia interesse perché quello scempio offensivo della democrazia abbia fine, diventano sempre più remote. L ‘interlocutore Putin ha dimostrato quanto meriti di essere considerato irrimediabilmente non affidabile e portatore solo di quanto occorra a seminare morte e distruzione. Ciò che fa più paura a buona parte del mondo è che lo Zar senza qualità inzuppato di vodka, passi dalle parole ai fatti senza alcun avviso: se Biden stesso da qualche giorno sta affermando di ritenere verosimili e concrete le sue minacce nucleari, sicuramente è attendibile come nessun altro. Purtroppo il mondo deve rimanere in trepidante attesa e, allo stato, limitarsi a controbattere con gli strumenti che si ritrova. Tra essi dovrebbe spiccare il dialogo, ma il più delle volte bisogna rinunciare a esso a priori, per contenere il rischio di far sortire nell’interlocutore l’effetto contrario. Lunedì a Roma si sono insediati i parlamentari premiati dalle urne e si potrebbe in tal modo finalmente formulare con buona attendibilità la formazione del nuovo esecutivo già entro la settima in corso. Quindi Bruxelles potrebbe trovare nel nuovo ministro degli esteri italiano un ulteriore aiuto per potersi proporre con maggior peso all’omologo russo Medvedev. Da quanto fin qui esposto si capisce che la nave Pace è ancora molto lontana dal porto di Odessa. E i marosi che la scuotono violentemente diventano sempre più violenti. Eppure una soluzione deve essere trovata e a breve, pena il grande rischio di crollo di un edificio, la Eu, per giunta ancora non completato. Se è vero che il freddo rallenta gli ardori di ogni genere, l’ inverno ormai vicino dovrebbe apportare il suo importante contributo. Oltre ai disagi a tutta la popolazione dell’emisfero occidentale, potrebbe portare una calmata dei bollenti spiriti al popolo delle steppe. È un sogno? Chissà, però è provato che gli stessi fanno bene. Avanti così, allora, tanto una cosa è certa: almeno loro sono a costo zero e di questi tempi non è un particolare di poco conto.