Ucraina, Di Maio: Russia sblocchi porti per il grano o ci sarà guerra alimentare

63
In foto Luigi Di Maio

“Fin quando non riusciremo a fermare la guerra sono il primo a dire che come comunità internazionale dobbiamo fare tutti di più” e “adesso la priorità assoluta dev’essere mettere fine alle ostilità” e nel frattempo “programmare la fase postbellica”. Lo dice in un’intervista a La Stampa il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che parla di una pace che “si costruisce prima di tutto sulla base delle esigenze dell’Ucraina” e sulla sicurezza alimentare afferma che “tutti gli studi fatti dimostrano che c’è un solo modo per superare la carenza di grano e cereali: creare un corridoio protetto per consentire di trasportare il grano via mare dalle coste ucraine”. “La Russia, se continua a bloccare lo sbocco sul mare, sarà responsabile di nuove guerre – afferma – Deve dimostrare di voler collaborare consentendo questo corridoio attraverso il Mar Nero“. Altrimenti, “non ci troveremo davanti a una semplice crisi alimentare, ma a una guerra alimentare dagli effetti incalcolabili”. Di Maio parla del piano italiano per la pace, insiste sulla necessità di una “controffensiva diplomatica”. “Il cuore del progetto è il gruppo internazionale di facilitazione: Nazioni Unite, Unione europea e Osce sono il gruppo di lavoro principale che può mano a mano coinvolgerne altri. Tirando dentro – prosegue – la Turchia, l’India”. “Finora a provare la mediazione erano i singoli Stati”, mentre “adesso stiamo dicendo che bisogna prendere tutte le più rilevanti organizzazioni internazionali e metterle al lavoro su degli obiettivi”. Il primo, “tregue localizzate”, poi “cessate il fuoco, il lavoro sulla neutralità e infine l’accordo di pace”.