Ucraina attacca Kursk, Russia frena: “Ora per Putin negoziati impossibili”

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(Adnkronos) – Il presidente Vladimir Putin “è stato molto chiaro”, per lui “qualsiasi colloquio” con l’Ucraina “è impossibile dopo l’incursione nella regione di Kursk”. Ad assicurarlo è il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, intervistato da Rossiya-1.  

“Il presidente ha detto molto chiaramente che dopo gli attacchi, o anche le incursioni nella regione di Kursk, qualsiasi colloquio è impossibile. Il presidente ha anche detto una cosa molto importante e cioè che daremo una valutazione di questa situazione in seguito”, ha detto Lavrov. 

Contestando la conferenza sull’Ucraina che si è svolta in Svizzera, che “è inaccettabile per la Russia”, Lavrov ha spiegato che anche “il processo Burgenstock è inaccettabile per noi in quanto il suo unico obiettivo è promuovere l’ultimatum sotto il nome di ‘formula Zelensky'”. 

Intanto i soldati ucraini “continuano l’operazione difensiva nelle aree designate della regione di Kursk. Ad oggi, le nostre forze controllano oltre 1.250 chilometri quadrati e 92 insediamenti del territorio nemico”, ha annunciato Volodymyr Zelensky, parlando a diplomatici a Kiev e sottolineando che “stiamo rafforzando le nostre posizioni”. 

Il presidente ucraino ha ribadito che l’obiettivo di questa operazione è di creare “una zona di contenimento” e che l’offensiva in territorio russo rappresenta “un grande investimento” per la liberazione dei prigionieri ucraini in mano ai russi. 

Le forze armate ucraine hanno distrutto ieri il terzo e ultimo ponte sul fiume Seym vicino al villaggio di Karyzh, nel distretto di Glushkovsky. La notizia è stata confermata sia da Kiev, sia da Mosca. In questo modo non resta alcun ponte utilizzabile per il rifornimento delle forze russe dispiegate nella zona. Il 16 agosto le truppe ucraine avevano distrutto un ponte vicino al villaggio di Glushkovo e il giorno dopo a Zvannoye. 

Le forze russe hanno intanto catturato la città di Zalisne (Artyomov in russo) nella regione ucraina di Donetsk, ha reso noto il ministero della Difesa a Mosca. “Unità del gruppo centro delle forze russe hanno liberato Artyomov, uno dei principali insediamenti nel distretto di Dzerzhinsk, nella repubblica di Donetsk”, ha scritto il ministero. La città è a meno di 70 chilometri da Pokrovsk, snodo strategico verso cui è diretta l’offensiva delle forze russe. I combattimenti proseguono intensi. 

Una o due settimane al massimo per lasciare Pokrovsk Questi i tempi indicati da Serhii Dobriak, responsabile dell’amministrazione militare della città in dichiarazioni a Radio Free Europe/Radio Liberty rilanciate da Ukrinform mentre l’offensiva delle forze russe si dirige verso quest’area considerata strategica. Secondo Dobriak, ogni giorno circa 500-600 persone lasciano la zona. 

Dobriak ha parlato di “4.788 bambini rimasti nella comunità” e ha detto di ritenere che “in settimana arriveremo a trasferimenti obbligati dei bambini”.