E’ un appuntamento da non perdere quello con l’”Ubu” di Bob Wilson al Campania Teatro Festival. Il geniale regista americano proporrà la sua performance sabato 12 ottobre (con due repliche il giorno successivo alle 17.30 e alle 21), nello spazio del Galoppatoio della Reggia di Portici. Il lavoro, naturalmente, si ispira al famosissimo testo che Alfred Jarry scrisse nel 1896. Una critica contro la guerra e il totalitarismo che presenta ancora oggi elementi di preoccupante modernità. Nell’affascinante messa in scena di Wilson, che nasce dallo stretto legame con le ricerche e le creazioni di Joan Mirò intorno all’universo di Ubu Roi, il tiranno ritorna sotto l’ombrello dei paradossi e delle attuali disuguaglianze. Con Mona Belizán, Biel Morro, Marina Nicolau, Alejandro Navarro, Joan Maria Pascual, Sandrine Penda, Joana Peralta, Sienna Vila & Alba Vinton. Il cast- come scrive nelle note il co-regista Carlo Chemin– è però considerato come un insieme, dove la nozione di personaggio sfuma. “È tutta una recita ed è tutta danza. Utilizzando il montaggio di testi e movimenti come un collage dinamico, con mezzi diversi come burattini, striscioni, animali, danze grottesche e voci registrate, costruiamo una costellazione di sequenze che consentono al pubblico la libertà di interpretare e costruire la propria prospettiva su questa rappresentazione ridicola del potere e della barbarie”. Lo spettacolo è stato commissionato come momento finale della mostra “Personae. Maschere contro la barbarie”, ispirata alla fascinazione di Joan Mirò per l’opera di Jarry, curata e presentata da Imma Prieto all’Es Baluard Museo d’Arte Contemporanea di Palma di Maiorca. Bob Wilson alle 19.30 del 13 ottobre, giorno successivo al debutto di “Ubu”, converserà con il direttore artistico del Festival Ruggero Cappuccio nel corso di un incontro pubblico prima dello spettacolo alla Reggia di Portici.
Al teatro Solot di Benevento, invece, la Compagnia dello Stabile propone sabato 12 ottobre al teatro Mulino Pacifico “Luna 57”, drammaturgia e regia di Noemi Francesca, una interessante e moderna messa in scena su un fenomeno preoccupante che coinvolge il mondo giovanile. In Italia, secondo uno studio condotto dall’istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa, sono più di 50mila gli adolescenti che vivono tra le quattro mura della propria camera, comunicando quasi esclusivamente su internet. Numeri che secondo l’Istituto Superiore di Sanità e il CNR sono anche superiori e che in Giappone, forse anche a causa del Covid, arrivano addirittura a un milione e mezzo. Ragazzi che vivono una forma di ritiro sociale patologico e percepiscono generalmente la figura paterna come “un’assenza ingombrante”. Da questo allarme, ancora in embrione nel nostro Paese, nasce uno spettacolo di grande intensità emotiva, dove la simbolica preparazione a una missione lunare ci trasporta in una dimensione ultraterrena e ci parla di fragilità, di famiglia, e di una realtà che gli adulti non si sono sforzati di comprendere. Con Alessandra Masi.
I biglietti, che costano da 8 a 5 euro, sono acquistabili sul sito ufficiale e, se ancora disponibili, presso i luoghi degli eventi a partire da un’ora prima dello spettacolo. Ticket ridotto per gli under 30, gli over 65 e i possessori della Card Feltrinelli (massimo 2 biglietti per evento). L’ingresso gratuito è riservato ai diversamente abili con accompagnatore e ai pensionati titolari di assegno sociale.
>Realizzato con il sostegno concreto della Regione Campania, diretto da Ruggero Cappuccio e organizzato dalla Fondazione Campania dei Festival presieduta da Alessandro Barbano, il Campania Teatro Festival, che è parte rilevante della rete Italia Festival e dell’EFA (European Festival Association), si avvale del contributo che il Ministero della Cultura destina al rilievo multidisciplinare e alla qualità della programmazione.