Tutto il buono della plastica, Di Gennaro Spa e Sri-Erreplast: le eccellenze del riciclo

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Quando si parla di rifiuti in Campania, vengono in mente immediatamente le immagini della spazzatura in strada degli anni passati o quelle della “Terra dei fuochi”. Ma c’è chi, in questa terra, trasforma la spazzatura in ricchezza. Con benefici in termini di economia, di occupazione e di ambiente. È il mondo delle imprese campane impegnate nel riciclo degli imballaggi in plastica, veri punti di eccellenza in ambito nazionale ed europeo. Qui la plastica proveniente dai nostri rifiuti viene trattata e riportata nelle nostre case sotto forma di capi d’abbigliamento, coperte in pail, tappeti, vaschette e nuove bottiglie che nascono da quelle finite nell’immondizia.

Di Gennaro Spa, tradizione secolare del riciclo
A nord di Napoli, a Caivano, c’è la Di Gennaro Spa che proprio l’anno scorso ha compiuto cento anni. Tutto nasce dal capostipite della famiglia, Salvatore Di Gennaro, che nel 1915 avvia un’attività di recupero di metallo, stracci, vetro e carta nel centro storico di Napoli. Quattro generazioni hanno seguito le sue orme, accompagnando l’azienda verso l’attuale forma di centro all’avanguardia di selezione dei materiali proveniente dalla raccolta differenziata dei Comuni. Da qui la plastica, il vetro, il legno, la carta selezionati partono per le imprese che provvederanno al riciclo. Grande è la richiesta dalla Cina. “Quel che è fondamentale”, spiega Giuseppe Di Gennaro, titolare dell’azienda, “è il tema della raccolta differenziata. Senza un sistema efficiente di raccolta differenziata tutto per noi diventa più difficile”. Cinque anni fa il patron dell’azienda di Caivano lanciò l’allarme sulla situazione. “Il 45 per cento dell’immondizia che passa per il mio impianto proviene soprattutto dall’Emilia Romagna e da regioni del Nord Italia. Non posso fare diversamente. Se lavorassi solo con i rifiuti campani, rischierei il fallimento”.

Anche il Sud comincia a fare la sua parte
Da allora qualcosa è cambiato in meglio. A spiegarlo è il presidente di Corepla, il consorzio nazionale per il recupero degli imballaggi in plastica, Gaetano Quagliuolo: “C’è un numero che da solo fornisce l’evidenza del cambiamento in atto: Sud +14%“. E’ lo straordinario dato Corepla per l’anno 2015 che indica l’incremento delle raccolte differenziate degli imballaggi in plastica nel Sud d’Italia. In Campania, nel volgere di pochi anni, si è passati dall’emergenza nella gestione dei rifiuti urbani ad una raccolta differenziata degli imballaggi in plastica pro capite solo di poco inferiore a quella della Lombardia. ”Un incremento che favorisce le eccellenze campane della selezione e del riciclo dei rifiuti, diminuendo drasticamente le spese di trasporto. E che favorisce anche l’ambiente, sottraendo spazzatura alle discariche per trasformarli in materie prime seconde di qualità”.

A Corepla aderisce anche un’altra importante azienda del settore, con sede a Gricignano d’Aversa. È la Sri-Erreplast fondata da Mario Diana, imprenditore ammazzato nell’85 dalla malavita. Oggi suo figlio Antonio porta avanti l’azienda, nella quale la plastica viene sia selezionata che riciclata in prodotti in Pet. Un sistema integrato che rappresenta un unicum nel Sud Italia. Antonio Diana ricorda la figura di precursore del padre: “Mio padre aveva capito già negli anni Settanta che i rifiuti potevano rappresentare il futuro. Grazie a lui oggi siamo una realtà d’avanguardia, in una terra che non è solo camorra e devastazione ambientale ma anche riciclo di qualità”. L’esperienza di Di Gennaro e di Diana, come quelle di altre imprese campane di eccellenza nel settore, insegna che la plastica e i rifiuti in generale rappresentano una possibilità. Non qualcosa da cui liberarsi. Un bene troppo prezioso per essere considerato un rifiuto, magari da far marcire in discarica. Un bene che può portare ricchezza, lavoro e non incidere sull’ambiente. Un bene che ha bisogno di una differenziata all’altezza del compito. A partire da Napoli.