Turismo, la rivolta degli operatori sorrentini: I fondi Pnrr ai borghi? Che spreco, il Governo fermi i bandi

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in foto una veduta di Positano
Occorrerebbe una vera insurrezione degli operatori e dei lavoratori nelle Zone a Turismo Prevalente per i 400 milioni che il Governo ha destinato per lo sviluppo turistico dei borghi interni.  21 borghi, per altrettanti ambiziosi piani e 20 milioni di euro a testa per realizzarli. Ed è solo una prima tranche di un progetto di 1 miliardo di euro!”. A chiamare alla protesta gli operatori del settore contro una strategia giudicata nociva per il territorio sono, in particolare, le associazioni del turismo della Penisola sorrentina che scrivono: “Il nostro Governo e la nostra Regione sembrano non capire il danno causato dalla strategia di investire milioni di euro dei fondi Pnrr sui borghi interni ignorando invece i grandissimi problemi che il Covid ha fatto esplodere nelle località turistiche trainanti del nostro territorio. Su un treno da far ripartire si comincia dai locomotori e non certo dai vagoni finali”.
Il documento è firmato da Sergio Fedele, Presidente Atex Campania; Mauro Di Maio, 
Presidente Nazionale Chiavi d’Oro Faipa; Fabio Colucci, Presidente Club dei 500; Mario Colonna, Delegato Turismo Macroarea Aicast Penisola; Franco Cappiello, Presidente Aicast Macroarea Penisola Sorrentina; Graziano d”Esposito, Presidente Atex Isola di Capri; Vincenzo Ercolano Presidente Confcommercio Sorrento; Giovanni Rosina,  Associazione Charter Campania; Gianluca Di Carmine, Presidente Confcommercio Piano di Sorrento; Giulio Galano, Presidente Le Chiavi D’Oro Campania Felix; e Annamaria Staiano, Associazione Italiana Housekeeper.
“Questa pioggia di milioni che arriva ai borghi interni – continua la nota – non solo danneggia località che da anni sviluppano pil ed occupazione totalmente ignorate negli interventi di sostegno nazionali e regionali ma pregiudica lo stesso auspicato decollo turistico di questi borghi che necessitano prioritariamente dell’effetto di trascinamento di località rinomate nel mondo. È veramente  inspiegabile che si proceda in questa polverizzazione”. 
Gli operatori campani ci tengono a sottolineare che non si tratta di “una lotta tra le località turistiche italiane che hanno fatto la storia dell’accoglienza nel nostro paese e i borghi interni che giustamente vogliono disegnare il loro futuro. È una questione di priorità che impone delle logiche d’intervento opposte. Ci chiediamo se qualche dirigente ministeriale abbia ipotizzato quale ricaduta di crescita del pil e dell’occupazione si produrrebbe investendo queste risorse nei borghi e quale effetto determinerebbe se destinate al rilancio delle Zone a Turismo Prevalente.
Chiediamo al Ministro Giorgetti, al Ministro Garavaglia e al Ministro Franceschini di intervenire immediatamente bloccando il bando dei borghi per valutare prioritariamente interventi nelle Zone a Turismo Prevalente.
Chiediamo che si faccia sentire la voce dei rappresentanti istituzionali dei nostri territori.
Il Presidente della Regione, i Sindaci e gli Assessori al Turismo dei nostri Comuni non possono rimanere indifferenti a questa pioggia d’oro sui borghi mentre i locomotori del turismo sono in enorme difficoltà dopo 2 anni drammatici”.