Tunisia tra pericolo terrorismo e giovani in fuga

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E’ evidente: le morti per gli sbarchi diventano indegnamente strumento politico per la nostra Nazione, e contemporaneamente la Tunisia dopo uno spiraglio di civiltà e democrazia ritorna ad uno Stato nel suo pieno collasso che provoca la strigante maggioranza di emigranti che corrono verso il nostro Paese. Ad Ottobre scorso la Tunisia accolse Fabrizio Saggio che assunse l’incarico di nuovo Ambasciatore italiano in Tunisia: egli promise di adoperarsi durante il suo mandato, per rafforzare lo storico legame che unisce Tunisi e Roma, approfondire il dialogo tra le due sponde dello stesso mare al fine di sviluppare appieno l’enorme potenziale a disposizione. Quello che è successo recentemente in Calabria è un evento terribile dalle prospettive incresciose ma visto che in materia di immigrazione l’Italia è sola in tutto il panorama europeo, occorrerebbe che la politica si saldo invece di farsi la guerra in continuazione con gli stessi slogan che non servono a niente. Napoletano, 51 anni, laureato in giurisprudenza , è entrato in carriera diplomatica nel 1998 prestando prima servizio al Contenzioso Diplomatico e poi alla Direzione Generale del Personale. Dal 2001 al 2005 egli ha svolto le sue funzioni a Bruxelles alla Rappresentanza Permanente all’Unione Europea per poi essere destinato quale Console al Cairo. Nel 2008 è rientrato alla Farnesina al Gabinetto del Ministro dove è rimasto sono al 2013. quando viene nuovamente destinato all’estero all’Ambasciata d’Italia a Washington DC. Rientrato a Roma a fine 2015 per assumere l’incarico all’ufficio affari diplomatici della Presidenza della Repubblica . Nell’Ottobre è stato nominato ministro plenipotenziario e Ambasciatore d’Italia a Tunisi. Sposato con laurea, egli ha due figli; subentrato a Lorenzo Fanara, che ha appena assunto l’incarico di rappresentante diplomatico italiano negli emirati arabi uniti. Egli si ritrova una brutta gatta da pelare perché la Tunisia di trova ad interfacciare un momento in cui è l’esecutivo italiano ad essere solo, tra una Europa che prende le distanze dalle sue responsabilità ed un Italia sempre più divisa al punto di dire che i morti in mare sono colpa del nostro governo. I giovani in Tunisia non hanno futuro, e già anni fa i diplomatici affermavano che i giovani scappavano per non cadere nelle reti dei mercenari, degli aguzzini governativi o dell’isola che prometteva mare monti e donne in cambio dell’arruolamento. Poi qualcosa è cambiato e sembrava che ci fosse qualcosa di diverso nel futuro. Poi si tornati al passsto : ma cosa è successo effettivamente in Tunisia in questi ultimi anni?