Tunisia: scontri con Isis a confine Libia, 25 morti

48

Il ministero dell’Interno tunisino ha disposto il coprifuoco a Ben Guerdane, ultima città prima del confine libico, dopo l’incursione di stamattina dell’Isis e gli scontri con l’esercito tunisino. La misura scatta dalle 19 fino alle 5 del mattino.

Il bilancio è di almeno 25 morti. Lo riferisce il ministero della Difesa tunisino precisando che tra le vittime, oltre a diversi jihadisti, ci sono anche civili, almeno 4, e due militari. Tra le vittime anche un 12, secondo fonti sanitarie. Sei jihadisti feriti sono stati catturati. La situazione – conferma il Ministero della Difesa – è ora “sotto controllo”. Il premier Habib Essid ha riunito una riunione urgente del Consiglio di sicurezza. La situazione – si legge nel comunicato congiunto dei ministeri Interni-Difesa – è oramai ”sotto controllo” ma e’ scattata una gigantesca caccia all’uomo in tutta la regione. Oggetto dell’incursione di un gruppo di terroristi armati a bordo di mezzi 4×4, provenienti probabilmente dal territorio libico, sono state le caserme dell’esercito nella zona di Jallel, della polizia e della Guardia nazionale della città. Le autorità hanno imposto per motivi precauzionali la sospensione temporanea dei valichi di confine con la Libia di Ras Jedir e di Dehiba-Wazen, e il divieto di accesso all’isola di Djerba. Il premier Habib Essid ha incontrato il presidente della Repubblica Beji Caid Essebsi per fare il punto della situazione e riguardo alle misure da adottare per la messa in sicurezza del confine libico. 

Il ministero dell’Interno tunisino ha disposto il coprifuoco a Ben Guerdane, ultima città prima del confine libico, dopo l’incursione di stamattina dell’Isis e gli scontri con l’esercito tunisino. La misura scatta dalle 19 fino alle 5 del mattino.

Il bilancio è di almeno 25 morti. Lo riferisce il ministero della Difesa tunisino precisando che tra le vittime, oltre a diversi jihadisti, ci sono anche civili, almeno 4, e due militari. Tra le vittime anche un 12, secondo fonti sanitarie. Sei jihadisti feriti sono stati catturati. La situazione – conferma il Ministero della Difesa – è ora “sotto controllo”. Il premier Habib Essid ha riunito una riunione urgente del Consiglio di sicurezza. La situazione – si legge nel comunicato congiunto dei ministeri Interni-Difesa – è oramai ”sotto controllo” ma e’ scattata una gigantesca caccia all’uomo in tutta la regione. Oggetto dell’incursione di un gruppo di terroristi armati a bordo di mezzi 4×4, provenienti probabilmente dal territorio libico, sono state le caserme dell’esercito nella zona di Jallel, della polizia e della Guardia nazionale della città. Le autorità hanno imposto per motivi precauzionali la sospensione temporanea dei valichi di confine con la Libia di Ras Jedir e di Dehiba-Wazen, e il divieto di accesso all’isola di Djerba. Il premier Habib Essid ha incontrato il presidente della Repubblica Beji Caid Essebsi per fare il punto della situazione e riguardo alle misure da adottare per la messa in sicurezza del confine libico.