Trump affonda la Clinton e i mercati finanziari di tutto il mondo

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Il punto della mattinata. Ha vinto contro tutti i pronostici, Donald Trump. La vittoria del tycoon ha sorpreso tutti. Non solo, i repubblicani dovrebbero essersi aggiudicati anche la maggioranza sia alla camera che al senato. E i mercati hanno reagito come nelle attese: vendendo massicciamente. Ma anche acquistando: dollari, per esempio. Com’era nelle attese, appunto. Ma andiamo con ordine. Stamane, le principali piazze finanziarie europee sono tutte con il segno negativo. Nella sessione asiatica non era andata meglio, ovviamente. A Tokyo il Nikkei 225 ha perso il 5,36%. 

Questa, dunque, la situazione al momento a Piazza Affari: Il Ftse Mib segna -2,99%, il Ftse Italia All-Share -2,86%, il Ftse Italia Mid Cap -1,93%, il Ftse Italia Star -0,99%.
Stesso andamento nel resto d’Europa. Il DAX segna -2,2%, CAC 40 -2,1%, FTSE 100 -1,2%, IBEX 35 -3,0%.

Sempre a Milano, crollano soprattutto  i bancari: l’indice FTSE Italia Banche segna -4,5%, l’EURO STOXX Banks -3,6%. La peggiore è Banca MPS (-9,63%, asta di volatilità) che paga il rally delle ultime due sedute, seguita da Banco Popolare (-6,4%) e BP Milano (-6,3%), penalizzate da trimestrali decisamente deboli. Netto calo anche per Credito Valtellinese (-6,9%) che chiude il terzo trimestre con una perdita da 155,2 milioni di euro. Il cda della banca ha approvato l’action plan 2017-2018 che prevede la chiusura di 70 filiali, la trasformazione di circa 25 sportelli in filiali digitali ed esuberi per circa 340 unità. Via libera alla cessione di crediti deteriorati per 1,8 miliardi di euro di cui 1,5 da effettuarsi entro il 2017 mediante cartolarizzazione assistita da garanzia pubblica (Gacs) come anticipato lo scorso fine settimana dal Sole 24 Ore.
Male anche gli automobilistici, con FCA (-5,9%) seguita da Brembo (-3,6%). L’indice EURO STOXX Automobiles & Parts segna -3,1%.

Alla vittoria di Trumpo hanno reagito come d’attesa anche i mercati valutari. Il Peso messicano, in particolare, è stto venduto massicciamente: nella notte ha ceduto più del 10%. L’USD/MXN infatti è salito ai massimi storici, a 20,7818, per poi scendere verso il livello a 19,95. 
Anche il dollaro canadese ha subito pressioni, cedendo quasi il 2% contro il biglietto verde, salito a 1,3523 prima di calare a 1,34 una volta passato il panico iniziale.

Gli asset ritenuti rifugi sicuri sono saliti considerevolmente in previsione di una tutt’altro che scontata vittoria di Trump e la reazione è stata ancor più marcata perché gli investitori avevano messo in conto la vittoria di Clinton. Lo yen giapponese ha guadagnato  il 2,80% contro il biglietto verde, l’USD/JPY è sceso fino a un minimo pari a 101,20. Anche la sterlina britannica, che nelle ultime settimane era stata venduta pesantemente in previsione di una Brexit “dura”, sta ampliando i guadagni contro l’USD. 

L’oro ha guadagnato il 3,30% perché l’incertezza di breve termine è salita alle stelle, facendo lievitare i beni rifugio. Anche l’argento ha trovato richieste migliori, salendo più del 2%, a 18,75 USD all’oncia.

In Asia, invece, le valute dei mercati emergenti sono state sorprendentemente resilienti, il baht tailandese è salito dello 0,15% contro l’USD, invece il CNH ha ceduto lo 0,20%. 

Il won coreano ha fatto registrare l’andamento peggiore, con un calo dell’1,25%. 
Nell’Europa orientale, lo zloty polacco ha guadagnato l’1,21%, il leu rumeno l’1,13% e il fiorino ungherese l’1,07%.

Infine, il franco svizzero ha ampliato i guadagni contro l’USD, la coppia USD/CHF è scesa a 0,9550 prima di tornare a 0,9670 con lo stabilizzarsi dei mercati. Le pressioni ad acquistare franchi svizzeri contro la moneta unica sono state contenute, perché gli investitori hanno continuato a vendere dollari per acquistare euro. 

Borse asiatiche

Ieri Wall Street aveva puntato generosamente sulla vittoria della Clinton che i sondaggi davano ormai per certa come prima donna alla Casa Bianca. La borsa di New York ha chiuso in positivo di circa mezzo punto percentuale. Il risveglio in Asia è stato brusco. I mercati asiatici reagito con un tracollo: l’indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso, ha sfiorato una perdita del 3% ma a guidare le vendite è Tokyo. A fine seduta il Nikkei 225 ha segnato infatti un crollo del 5,36% (fa leggermente meglio l’indice più ampio Topix, scivolato comunque del 4,57%). Netto declino anche per Seoul, con il Kospi che segna una perdita del 2,21% in chiusura.

Nella Cina continentale il colpo è stato decisamente meno duro, complici anche positivi dati macroeconomici. Secondo quanto comunicato dall’Ufficio nazionale di Statistica di Pechino, i prezzi al consumo hanno segnato per ottobre un incremento del 2,1% annuo, in ulteriore accelerazione rispetto all’1,9% registrato in settembre (1,3% in agosto), mentre i prezzi alla produzione sono cresciuti dell’1,2% nella lettura più elevata dal dicembre 2011. 
In chiusura Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 hanno perso lo 0,62% e lo 0,54% rispettivamente. Performance simile per lo Shenzhen Composite, deprezzatosi dello 0,58% al termine delle contrattazioni. Più netto il declino di Hong Kong: in vista della chiusura l’Hang Seng perdeva oltre il 2% (fa peggio l’Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento per la Corporate China, il cui declino è superiore al 3%). 
Decisa frenata anche per Sydney: l’S&P ASX 200 ha segnato una flessione dell’1,93% al termine della seduta.

Borsa Usa

Usa: Borsa scommette sulla Clinton e chiude in rialzo

La Borsa di New York, come detto, ieri ha chiuso la seduta in leggero ribasso in attesa dell’esito delle elezioni presidenziali. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,4%, l’S&P 500 lo 0,38% e il Nasdaq Composite lo 0,53%. Insomma, Wall Street ha scommesso su una vittoria della candidata democratica Hillary Clinton sul repubblicano Donald Trump. Vedremo nel pomeriggio.

I dati macro attesi oggi
Mercoledì 9 Novembre 2016

00:50 GIA Bilancia partite correnti set;

02:30 CINA Inflazione ott;

02:30 CINA Indice prezzi alla produzione ott;

06:00 GIA Indice osservatori economici (consumi) ott;

10:30 GB Bilancia commerciale (non UE – GBP) set;

10:30 GB Bilancia commerciale (totale – GBP) set;

11:00 EUR Previsioni macroeconomiche Commissione Europea;

16:00 USA Scorte grossisti set;

16:30 USA Scorte settimanali petrolio e derivati.