Lunedì è arrivato dal fronte mediorientale – era ora – un alito di vento a favore del cessate il fuoco. Esso, ben lontano dal portare con sé segnali di pace seppure in dosi minime, ha fatto intendere al mondo che forse in quella regione non tutto è perduto. Le alte sfere di Israele e Hamas hanno deciso di prolungare il periodo di tregua di due giorni e in prosieguo Nethanyau ha precisato che, alla scadenza della tregua, la guerra riprenderà con la stessa intensità di prima, fino al totale annientamento di Hamas e alla distruzione di Gaza. L’argomento appena introdotto induce a valutare con la massima attenzione cosa succederà, l’augurio è che avvenga presto, quando finirà un’ altra guerra. Quella che sta letteralmente radendo al suolo l’Ucraina che, una volta finita, avrà bisogno dell’aiuto della UE, che dovrà occuparsi della sua ricostruzione con interventi cospicui. Per chi sarà alla plancia di comando- nel 2024 si svolgeranno le elezioni europee -non sarà affare da poco, così come avverrà per gli altri governi della stessa Unione. La premessa. Il peso del debito pubblico di ciascun paese della UE oramai è a livelli che, già da un pò di tempo, non fanno stare tranquilli i ministri economici degli stessi. È accaduto così che lunedì la Corte Costitizionale Tedesca abbia richiamato il Cancellierato a Berlino per aver messo in bilancio 60 miliardi a debito da investire per la transizione energetica, indicandogli di eliminare quella posta di bilancio così finanziata. È credibile che quel provvedimento possa diventare una specie di anteprima di un criterio di comportamento che, con buona probabilità, potrà prendere le strade che menano negli altri paesi della UE. Nella sostanza non è il progetto in sé a essere stato bocciato, ma il reperimento della relativa provvista finanziaria, ipotizzata con ricorso al debito. La partita che si è così aperta sarà con buona probabilità giocata con grinta, fino all’ultimo minuto, senza risparmiarsi. Intanto lo stesso lunedi, in Italia, il Consiglio dei Ministri ha varato, oltre a misure riguardanti la Magistratura, diversi provvedimenti in qualche modo riconducibili alla transizione energetica.
Per completezza è opportuno aggiungere che, tra essi, cè stato qualcosa che ha lasciato l’amaro in bocca a chi ci aveva creduto fino all’ ultimo, in sintesi è stato il mancato rinnovo del decreto che aveva introdotto il mercato tutelato. D’altra parte un’ altra tipologia di interventi approvati dovrebbe compensare la disposizione originaria di quella tutela, che terminerà la sua efficacia gradatamente a partire dal10 gennaio prossimo. Saranno incentivi alle famiglie e alle imprese che, in tempi brevi, saranno resi noti. Anche questi ultimi avranno bisogno di essere finanziati e certamente non sarà impresa facile. Ritorna di attualità di conseguenza la questione della necessità di completare al più presto la Casa Comune, perché possa indebitarsi in prima persona sui vari mercati. Gli altri passi fondamentali sono l’ unificazione del sistema giudiziario e la creazione di un organismo militare che risponda alle direttive di Bruxelles. Così facendo, gli obiettivi di spesa dei singoli paesi della UE potrebbero meglio contrarsi, evitando sprechi, anche di tempo, discrasie e, talvolta, inutili duplicazioni. Così esposta la situazione del Vecchio Continente, potrebbe suscitare perplessità, tutt’ altro che remote, che per fare tutto ciò bisogna porre l’orizzonte temporale non proprio nell’ immediato futuro. Con la cautela che comprensibilmente le operazioni appena accennate richiederanno in corso d’opera, va aggiunto che il loro completamento non sarà bastevole a mettere in sicurezza sia il Paese che l’intera UE. È importante che rinasca, a Occidente come a Oriente, una congiuntura economica positiva a cui possano agganciarsi i singoli paesi. È noto ormai da più decenni che i fenomeni che danno origine ai diversi tipi di quella specie di tela, son diversi. L’ evoluzione naturale di alcune situazioni fa da trama che necessita di essere completata con l’ordito predisposto dagli uomini. In tal modo prende consistenza in maniera autosufficiente. Se si volesse fare un paragone con quanto accade nel mondo animale, si potrebbe dire che, in mancanza della presentazione di un parto naturale, anche al fine di accelerare l’operatività di quel tipo di contesto, saranno necessari interventi esterni di ogni genere. Con l’augurio che bastino a riequilibrare la situazione. Non sarà un gioco da bambini.