Trasporti, a Pietrarsa i dati sulla “Cura del ferro” del Governo: 80 miliardi di fatturato sui corridoi logistici

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Il patto tra logistica trasporti e industria funziona e consentira’ di sfruttare le opportunita’ di crescita che la ripresa in atto nuovamente offre: questo il messaggio emerso oggi da Pietrarsa dove i rappresentanti dei diversi settori hanno fatto un punto sui risultati della ‘Cura del Ferro’ che il governo sta implementando. E i ‘numeri’ lo confermano: 80 miliardi di fatturato sui corridoi logistici, incremento del traffico a 49,23 milioni di treni chilometro; crescita del traffico ferroviario merci quadrupla rispetto a quella del Pil (dal 2014 al 2017 + 8,9% contro un +2% del prodotto). Forte anche dei dati che indicano una ripresa dell’attivita’ industriale il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, ha spiegato infatti che “abbiamo messo incentivi ulteriori per il rinnovo dei carri ferroviari, abbiamo finanziato completamente i corridoi merci”. Insomma quello che sta per chiudersi e’ stato un anno ‘molto intenso’ anche per il settore della logistica “che finalmente sta diventando un settore trainante nel nostro Paese. Le ultime stime parlano di 80 miliardi di fatturato sulla concentrazione dei corridoi logistici”. Insomma: “Il Paese sta crescendo e noi abbiamo bisogno di dare certezze alle imprese”. A confermare che la ‘cura del ferro’ stia funzionando anche l’amministratore delegato di Rete Ferroviaria italiana, Maurizio Gentile: “il traffico merci su ferro continua ad aumentare. Dal minimo di 43 milioni di treni chilometro siamo gia’ risaliti nel 2016 ai 47. Ora siamo quasi a fine novembre e il 2017 si va attestando intorno a 49,23 milioni di treni chilometro”. E questo significa che c’e’ “un ulteriore incremento della modalita’ ferroviaria per quanto riguarda il trasporto merci”.
Molto pero’ resta da fare, sottolinea Guido Gazzola, presidente di Aassoferr, secondo il quale “questa inversione di tendenza e’ avvenuta grazie alla connessione con i porti, agli incentivi, alla formazione. Ma siamo in Europa il fanalino di coda con una quota modale del ferro sul trasporto terrestre del 13%, anche se le imprese private del settore stanno conquistando notevoli quote. Per il futuro dobbiamo aumentare tale quota in modo sensibile attraverso molte azioni da sviluppare quali l’efficientamento del materiale rotabile, oltre a sostenere le industrie che investono sul trasporto su ferro. Inoltre va sviluppata la centralita’ dei porti e bisogna garantire che le merci pericolose possano avere tracce ferroviarie dedicate. Va adeguata la legislazione italiana alla migliore legislazione europea”. Ma i risultati sono evidenti, almeno stando alle parole di Ennio Cascetta, che ha guidato la Struttura di missione strategica del Mit e ora e’ alla guida di Ram, la societa’ per le autostrade del mare. “Dal 2014 al 2017 il traffico ferroviario merci e’ cresciuto del + 8,9%, quattro volte piu’ del Pil, che e’ cresciuto del 2%. Un risultato straordinario, che premia la ‘cura del ferro’ intrapresa dal governo e la rinnovata dinamicita’ delle imprese”. “Necessario e’ integrarsi con l’industria. Confetra e Confindustria devono essere player nazionali in un mercato europeo”, dice Nereo Marcucci, presidente di Confetra. “In due anni e’ stato fatto cio’ che non era stato mai fatto nei precedenti 20 anni”, continua Marcucci e conclude chiedendo ai prossimi vincitori delle elezioni politiche “non solo continuita’ ma anche completamento delle normative gia’ in discussione”.