Trapianti, crescono del 19% i donatori di organi: il Sud guida il trend

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Da fegato a cuore a reni, crescono del 19% i donatori di organi in Italia, mentre calano di oltre il 5% le opposizioni al trapianto. E finalmente il dato positivo riguarda anche il sud. Lo evidenza il Centro Nazionale Trapianti (CNT), che ha diffuso i dati preliminari 2017, di donazioni e trapianti del primo semestre, con proiezione al 31 dicembre 2017. Le opposizioni al trapianto, soprattutto da parte dei familiari dei deceduti, calano del 5,1% passando dal 32,8% del 2016 al 27,7% del 2017, trainate dal calo registrato al Sud.
Al Sud, Campania, Sicilia, Calabria, Molise e Basilicata registrano rispettivamente -11,2%, -11%, -5%, -8%, -38,7%. I dati segnano il +19% di donatori rispetto al 2016, che passano da 1.480 a 1.762, con Lombardia (282 donatori), Toscana (228) e Veneto (199) le regioni più virtuose in valori assoluti. Ma rispetto alla popolazione, la prima è la Toscana con 60,9 donatori per milioni di persone (Pmp), mentre una fortissima crescita si registra in Friuli Venezia Giulia, dove si passa da 31,7 a 56,5. Per quanto riguarda le regioni del Sud, si passa da 13,3 a 19,7 donatori per milioni di persone in Campania, da 13,8 a 20,9 in Basilicata, da 11,6 a 14,2 in Calabria, da 12,6 a 19,9 in Sicilia. Quanto ai donatori utilizzati, cifra indice dell’efficienza del sistema trapianti e dell’adozione di più accurati criteri di valutazione dell’idoneità degli organi, sono 1.518 nel 2017, a fronte dei 1.298 del 2016, con una crescita del 16,9%, soprattutto grazie al Friuli Venezia Giulia che diventa prima regione in Italia rispetto al numero di abitanti. Mentre gli accertamenti delle morti cerebrali, step che costituisce il primo passaggio del percorso della donazione, crescono del 10,3% passando da 2.478 a 2.734.