Roma, 28 gen. (Labitalia) – Il futuro dell’investigatore privato in Italia. Questo il tema al centro del convegno ‘Investigatore 4.0. Ruolo sociale dell’investigatore privato tra nuove regole e nuove tecnologie’, al Campidoglio a Roma, promosso da Federpol, l’organizzazione di categoria più rappresentativa con oltre 1.300 iscritti.
“E’ arrivato il momento del riconoscimento sociale, politico e istituzionale della figura dell’investigatore privato”, ha sottolineato Luciano Tommaso Ponzi, presidente di Federpol, che ha spiegato come l’associazione “stia attendendo novità sul tesserino ministeriale: ultimamente la questione era al Mef, speriamo di saperne di più a breve”. Come a breve “potrebbero esserci un incontro con il ministro dell’Interno, l’abbiamo sollecitato”, ha sottolineato Ponzi.
E per supportare gli investigatori nelle loro attività Federpol ha aderito all’associazione Sistema Impresa, con il presidente Berlino Tazza che ha partecipato all’evento. “Voi fate un lavoro straordinario-ha detto Tazza rivolgendosi agli investigatori- che non tutti possono fare. L’investigatore deve essere integerrimo, riservato e perfezionista, ma oggi con le nuove regole tutto ciò non basta più, si deve alzare L’asticella per stare sul mercato, stare al passo con le nuove tecnologie”, ha continuato.
E secondo il presidente di Sistema impresa “tutto questo non può essere affrontato da soli, serve fare sistema e con Federpol questo è possibile”.
E tante sono oggi le insidie per gli investigatori nel loro lavoro.
“Oggi le informazioni hanno sempre più un costo -ha spiegato l’avvocato Marco Martorana- e c’è gente pronta a rubarle agli investigatori e altre persone poi pronte a ricomprarle, dalle carte d’identità alle cartelle cliniche. Sì deve fare attenzione a come e dove si conservano, oggi un hard disk con il proprio archivio può essere portato via con pochi click”, ha sottolineato Martorana.