Tra Grexit e investimenti. Cosa rischia la Campania

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Il settore più colpito dalla crisi greca è il turismo. Il Consolato della Grecia a Napoli con il suo primo rappresentante, il console onorario Alexandros Tomasos, è preoccupato per la grande comunità presente in Campania e per i turisti che si sposteranno in terra ellenica.Alexandros TomasosC’è un problema di valuta – dice – per cui credo sia meglio viaggiare con i soldi contanti per evitare qualsiasi tipo di problema. Quanto ai flussi turistici posso dire che la Grecia, nonostante la crisi e la paura di attentati nei luoghi di maggior richiamo dopo quanto accaduto in Tunisia, resta una delle mete più gettonate per i campani in particolare e gli italiani in generale”. Cosa accadrebbe in caso di uscita della Grecia dall’Euro lo spiega Pier Ezhaya, vicepresidente di Astoi-Confindustria, l’associazione che raggruppa i principali tour operator italiani.Pier EzhayaSi verificherebbe il caos finanziario, con difficoltà nell’utilizzo delle carte di credito e sicure speculazioni sui prezzi di servizi come i taxi o i noleggi di auto, moto e imbarcazioni. Consiglio anche io di viaggiare con soldi contanti e di portarsi dietro, come documento, anche il passaporto oltre la carta d’identità”. E i contraccolpi per le aziende campane, soprattutto quelle di medie e piccole dimensioni, che lavorano in Grecia? “In caso di uscita di Atene dall’Euro o di default – è la valutazione unanime di corpo diplomatico ellenico e rappresentanti degli imprenditori – potrebbero essere a rischio i pagamenti delle commesse fornite dalle aziende italiane, e ovviamente anche quelle campane, nel comparto delle macchine utensili. I produttori di queste specifiche attrezzature sono tra i principali fornitori di tutta l’industria agroalimentare ellenica”. Si salva, fanno sapere dal Consolato, soltanto chi ha stipulato delle assicurazioni sull’export come nel caso degli strumenti messi a disposizione da Sace. “Per fortuna la crisi di questi anni ha ridotto sensibilmente i rapporti commerciali tra Campania e Grecia determinando un evidente decremento della esportazioni verso il Paese ellenico, che adesso incidono per le 0,9 per cento sul totale dell’export e per lo 0,2 per cento sul prodotto interno lordo regionale”. Dal Consolato greco di Napoli, però, ricordano che “le dichiarazioni programmatiche non hanno mai contemplato l’eventuale uscita dall’euro. Continuiamo ad intrattenere ottime relazioni con l’Italia e la Campania in particolare, visto la comunanza degli interessi marittimi, turistici e industriali”.